Le famiglie milanesi in difficoltà si uniscono per chiedere soluzioni riguardo alle loro abitazioni congelate.

Argomenti trattati
A Milano, la situazione di migliaia di famiglie senza un tetto sopra la testa è diventata insostenibile. Da oltre 475 giorni, il comitato Famiglie sospese è in prima linea per protestare contro una realtà che ha costretto molte persone a vivere nell’incertezza. Queste famiglie hanno acquistato immobili in costruzione, scoprendo che i loro sogni di stabilità sono stati infranti da inchieste urbanistiche.
La mobilitazione delle famiglie
Il comitato ha deciso di intensificare le sue attività di protesta, organizzando un nuovo incontro davanti al cantiere di Scalo House a partire dalle 12.30 di domani. La frase che campeggia sui loro manifesti, “Colpevoli di aver comprato casa a Milano”, sintetizza la frustrazione di chi ha investito i propri risparmi in un’abitazione, ora sotto sequestro.
Un appello per la giustizia
Le famiglie coinvolte non sono numeri, ma cittadini con storie e vite da difendere. Negli ultimi tempi, il numero di nuclei familiari colpiti è aumentato, con nuovi casi derivanti da progetti come The Syre e The Nest. Ogni giorno che passa senza risposte è un giorno di angoscia per chi spera di poter tornare a vivere serenamente.
Le conseguenze delle inchieste
Milano, in questo periodo, è testimone di una crisi abitativa che colpisce duramente. Le inchieste sull’urbanistica hanno portato a risultati disastrosi: cantieri destinati a nuove comunità si sono trasformati in aree di degrado. Le famiglie, in attesa di risposte, sono rimaste senza nulla di concreto in mano, nemmeno i loro risparmi.
Un grido di aiuto collettivo
Nel contesto di questa emergenza, il comitato ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame itinerante, spostandosi di cantiere in cantiere per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni. L’obiettivo è richiamare l’attenzione su una questione che non può più essere ignorata. Il membro del comitato, Filippo Borsellino, ha dichiarato: “Non possiamo rimanere immobili, è fondamentale far sentire la nostra voce per le famiglie che stanno soffrendo”.
Le richieste al governo
Durante gli incontri con i rappresentanti del Comune e con i magistrati, è emerso un consenso generale: la necessità di una legge nazionale retroattiva. Questa legge, nota come Salva Milano, è stata proposta per risolvere la situazione delle famiglie colpite, ma è rimasta bloccata in Senato. Il comitato chiede una risposta immediata e concreta, poiché ogni giorno di attesa rappresenta un ulteriore dramma.
Il fenomeno che sta accadendo a Milano non è isolato; altre città italiane, come Bologna, stanno affrontando situazioni analoghe. Le famiglie di queste aree si stanno organizzando per esprimere il loro disagio e chiedere giustizia. Come ha affermato Borsellino, “Siamo cittadini normali con sogni e speranze, e non possiamo permettere che vengano distrutti da incertezze legali e burocratiche.”





