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Arresto di un poliziotto e di un pregiudicato a Milano: i dettagli dell’operazione

Un agente di polizia di Milano è stato arrestato insieme a un criminale di lungo corso dopo un inseguimento che è scaturito da una richiesta di intervento urgente.

Un episodio inquietante ha scosso Milano, dove un agente della Polizia di Stato è stato arrestato per tentata rapina. L’uomo, insieme a un pregiudicato di 50 anni, si trovava a bordo di un’auto con targhe rubate quando è stato fermato dai carabinieri. La situazione è emersa in seguito a una telefonata di una donna in difficoltà che ha allertato le forze dell’ordine.

Il fermo e l’inseguimento

La chiamata d’emergenza è giunta nel tardo pomeriggio di venerdì, quando una giovane donna di origine peruviana ha contattato il numero unico 112, segnalando di essere seguita da due uomini armati. La sua descrizione ha consentito ai militari di intervenire rapidamente e di avviare un inseguimento nei pressi di Cologno Monzese.

I due, che viaggiavano a bordo di una Citroen C4, sono stati prontamente intercettati dai carabinieri, che hanno bloccato il veicolo in breve tempo. Alla guida c’era G. S., assistente capo della polizia, mentre accanto a lui si trovava L. Z., già noto alle autorità per precedenti penali. Il ritrovamento di materiale compromettente ha destato sospetti nei confronti dei due uomini.

Materiale sequestrato

Durante il controllo dell’auto, i carabinieri hanno scoperto nel bagagliaio diversi oggetti compromettenti. Oltre alle targhe originali smontate, sono state rinvenute pettorine con la scritta “Polizia”, un lampeggiante, una radio portatile, un rilevatore GPS e una placca della polizia locale. L’agente arrestato deteneva anche la sua pistola d’ordinanza, il che ha sollevato ulteriori interrogativi sulle sue intenzioni.

Le indagini in corso

Le indagini sono ora nelle fasi iniziali e si concentrano sul legame tra i due uomini e su possibili collegamenti con altre rapine avvenute nella zona. In particolare, gli inquirenti stanno esaminando il coinvolgimento degli arrestati in una rapina avvenuta il 17 ottobre, quando un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in una ditta di import-export alimentare, portando via una somma significativa di denaro.

In quell’occasione, quattro uomini con il volto coperto avevano minacciato il personale della ditta, portando via oltre 12.000 euro tra contante e monete. Gli investigatori sospettano che l’agente e il suo complice possano avere un ruolo anche in questo crimine e stanno esaminando la possibilità che la donna riuscisse a riconoscerli per la loro apparente familiarità con i precedenti episodi delittuosi.

Possibili motivazioni e sviluppi futuri

È fondamentale comprendere le motivazioni che hanno spinto l’agente a intraprendere un’azione così sconsiderata, oltre a chiarire come fosse possibile che la donna riconoscesse i due uomini mentre erano a bordo dell’auto. Le indagini proseguono con l’obiettivo di scoprire se l’assistente capo possa essere stato coinvolto in ulteriori atti criminali.

L’agente è stato trasferito nel carcere di San Vittore nel reparto protetti, mentre il suo complice è stato condotto nel carcere di Monza. La Procura di Monza ha avviato le procedure necessarie per approfondire la questione, mentre la comunità rimane incredula di fronte a questo episodio che coinvolge un membro delle forze dell’ordine.

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