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Archiviazione delle Accuse: Cosa Significa per Leonardo La Russa e Tommaso Gilardoni?

Il caso di Leonardo La Russa si conclude con l'archiviazione delle accuse di violenza sessuale, ma restano in piedi le accuse di revenge porn.

Il 30 ottobre, la giudice per le indagini preliminari di Milano, Rossana Mongiardo, ha deciso di archiviare l’indagine riguardante le accuse di violenza sessuale nei confronti di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e del suo amico Tommaso Gilardoni. Questa decisione è giunta dopo una lunga fase di indagine, in seguito alla denuncia sporta da una giovane di 22 anni, avvenuta nella notte tra il 18 e il 19 maggio.

La denuncia era scaturita da eventi che si sarebbero svolti dopo una serata al club Apophis di Milano. Nonostante la gravità delle accuse, il giudice ha ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti per sostenere l’accusa di violenza sessuale.

Dettagli sull’indagine

La decisione dell’archiviazione è stata motivata dal fatto che, secondo il giudice, i due indagati non erano a conoscenza dello stato di incapacità di consenso della ragazza, che era sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti. Le prove raccolte, tra cui video e testimonianze, non hanno dimostrato in modo inequivocabile una coercizione da parte di La Russa e Gilardoni.

Credibilità della denunciatrice

Nonostante la mancanza di prove sufficienti, Mongiardo ha riconosciuto la credibilità della giovane, definendola ‘profondamente turbata’ dalla situazione. Tuttavia, ha sottolineato che il comportamento della ragazza, descritto come ‘euforico’ da chi era presente, non dava indicazioni chiare sulla sua incapacità di fornire consenso.

Accuse di revenge porn

È importante notare che, sebbene l’indagine per violenza sessuale sia stata archiviata, Leonardo La Russa e Tommaso Gilardoni devono ancora affrontare accuse di revenge porn. Queste accuse riguardano la diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti senza il consenso della giovane, legati agli episodi di quella notte.

Reazioni alla decisione del gip

La reazione della ragazza alla decisione della giudice è stata di forte delusione. Ha dichiarato che il provvedimento va contro la sua dignità e ha espresso la volontà di non fermarsi qui. L’avvocato della ragazza, Stefano Benvenuto, ha definito l’archiviazione come un provvedimento ‘contraddittorio’ e ha annunciato che valuterà le prossime mosse legali da intraprendere.

Il caso ha sollevato interrogativi non solo sulla responsabilità degli indagati, ma anche sulle dinamiche di consenso in situazioni di alterazione dovuta all’alcol e alle droghe. La decisione del gip di Milano sembra voler porre un limite sull’interpretazione del consenso, ma lascia aperte questioni importanti riguardanti il rispetto e la dignità delle persone coinvolte in tali circostanze.

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