Arrestata a Milano una donna per aver sottratto 1,5 milioni di euro da una onlus, destinati a opere di beneficenza.

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La città di Milano è stata scossa da un caso di appropriazione indebita che ha coinvolto una onlus conosciuta a livello internazionale. Francesca Marenco, 47 anni, ex responsabile amministrativa dell’organizzazione, è stata arrestata per aver sottratto circa 1,5 milioni di euro dai fondi destinati a progetti benefici. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, ha rivelato un sistema di frode che ha avuto luogo tra febbraio e maggio.
Dettagli sull’indagine
Le autorità competenti hanno avviato un’accurata indagine, dopo aver ricevuto segnalazioni che facevano riferimento a incongruenze nei conti della onlus. Attraverso un’attenta analisi, gli inquirenti hanno scoperto che la Marenco aveva accesso ai sistemi informatici dell’organizzazione e, abusando di tale privilegio, aveva manipolato la documentazione contabile per mascherare i prelievi. Questa manovra ha consentito alla donna di appropriarsi indebitamente dei fondi, trasferendoli su conti bancari personali.
Il meccanismo della frode
Il modus operandi della Marenco era piuttosto sofisticato. Oltre a falsificare i documenti contabili, la donna ha cambiato le credenziali di accesso ai conti bancari dell’onlus, impedendo ad altri dipendenti di scoprire gli ammanchi. Grazie a questa manovra, è riuscita a utilizzare i fondi per acquisti personali, tra cui la ristrutturazione della propria abitazione e l’acquisto di un’autovettura. Il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 480mila euro è stato disposto per cercare di recuperare parte delle somme sottratte.
Accuse e conseguenze legali
Francesca Marenco si trova ad affrontare numerose accuse, tra cui appropriazione indebita, accesso abusivo a un sistema informatico e reati fiscali. Non è la prima volta che la donna è coinvolta in simili attività illecite, avendo già subito condanne per reati analoghi. Attualmente, è sottoposta a detenzione domiciliare e rischia un ulteriore inasprimento della pena, data la sua storia criminale.
Il profilo della colpevole
Il giudice ha messo in evidenza la personalità inquietante di Marenco, definendola come una persona con una propensione alla criminalità evidente. Le indagini hanno rivelato anche un’altra frode, questa volta sentimentale, in cui la donna ha ingannato una vittima facendole credere di avere gravi problemi di salute, estorcendo circa 400mila euro. Questi elementi hanno contribuito a rafforzare la necessità di una misura cautelare, considerato il rischio di reiterazione del reato.
In conclusione, la vicenda di Francesca Marenco pone in luce non solo l’importanza della trasparenza e della vigilanza nei conti delle onlus, ma anche la necessità di attuare misure di sicurezza più rigide per proteggere i fondi destinati a opere di beneficenza. È fondamentale che le organizzazioni continuino a lavorare per garantire che le donazioni siano utilizzate correttamente e che i trasgressori siano puniti severamente per le loro azioni illecite.