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Omicidio a Milano: la tragica storia di Angelito Acob Manansala

Un omicidio che scuote Milano: indagini in corso sul caso di Angelito Acob Manansala.

Immagine di Angelito Acob Manansala, vittima di omicidio a Milano
Scopri la tragica storia di Angelito Acob Manansala, vittima di un omicidio a Milano.

Il delitto che ha scosso Milano

La città di Milano è stata scossa da un tragico omicidio avvenuto nel giorno di Pasqua, quando Angelito Acob Manansala, un domestico filippino di 61 anni, è stato trovato senza vita nella villa di via Randaccio. La vittima, che si occupava della casa di una famiglia israeliana, è stata strangolata, e le circostanze del delitto sono ancora avvolte nel mistero. Le indagini si sono concentrate su Dawda Bandeh, un 28enne gambiano, fermato dalle autorità e accusato di essere l’autore dell’omicidio.

Chi era Angelito Acob Manansala?

Angelito Acob Manansala era un uomo di 61 anni, originario delle Filippine, che si era trasferito in Italia per lavorare come domestico. La sua vita, come quella di molti immigrati, era segnata da sacrifici e speranze di un futuro migliore. La sua tragica morte ha suscitato una forte reazione nella comunità filippina e tra i cittadini milanesi, che chiedono giustizia e maggiore sicurezza. La vittima è stata trovata in una camera da letto, e i segni di lotta presenti nell’appartamento indicano che ha cercato di difendersi dall’aggressore.

Le indagini e il fermo di Dawda Bandeh

Dawda Bandeh, arrivato in Italia nel 2011 come minore non accompagnato, è stato fermato dai carabinieri dopo una serie di comportamenti sospetti. La sua presenza nella villa di via Randaccio è stata confermata dalle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso i suoi movimenti. Gli investigatori stanno analizzando i filmati per ricostruire le sue azioni durante le dieci ore che sono intercorse tra l’omicidio e il rientro della famiglia. Bandeh, che ha precedenti penali per guida in stato di ebbrezza, ha fornito un indirizzo fittizio per ottenere il permesso di soggiorno, ma in realtà viveva senza fissa dimora.

Un omicidio che solleva interrogativi

Il caso di Angelito Acob Manansala solleva interrogativi non solo sulla sicurezza in città, ma anche sulle condizioni di vita degli immigrati. La comunità filippina, già colpita da episodi di violenza, si trova ora a dover affrontare un’altra tragedia. Le autorità sono chiamate a garantire maggiore protezione e supporto a chi, come Angelito, cerca di costruire una vita dignitosa in un paese straniero. Mentre le indagini proseguono, la speranza è che venga fatta giustizia e che simili episodi non si ripetano in futuro.

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