×

Sequestro di beni per imprenditore brianzolo: indagini della guardia di finanza

Un imprenditore accusato di frode fiscale e bancarotta, beni per oltre 2,2 milioni sequestrati.

Immagine del sequestro di beni da parte della guardia di finanza
Indagini della guardia di finanza su imprenditore brianzolo.

Un imprenditore sotto la lente d’ingrandimento

Le indagini condotte dalla guardia di finanza di Milano hanno portato alla luce una situazione allarmante riguardante un imprenditore brianzolo, Cesare Longoni. Questo soggetto, già noto per precedenti penali legati a trasferimenti fraudolenti di valori e bancarotta, ha attirato l’attenzione delle autorità fiscali a causa di un tenore di vita che non corrispondeva ai redditi dichiarati. La discrepanza tra quanto riportato al fisco e il suo stile di vita lussuoso ha sollevato sospetti, dando avvio a un’indagine approfondita.

Il sequestro dei beni

Il Tribunale di Milano ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo che ha colpito beni mobili e immobili per un valore stimato di oltre 2,2 milioni di euro. Tra i beni sequestrati figurano sei fabbricati, inclusa una villa, tre terreni e diverse auto. Inoltre, sono stati bloccati conti bancari e una società immobiliare con sede a Milano. Questo intervento è stato reso possibile grazie a un’attenta analisi economico-patrimoniale condotta dalla DDA e dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle.

Le irregolarità fiscali e il profilo dell’imprenditore

Le indagini hanno rivelato che Longoni avrebbe accumulato ingenti disponibilità economiche attraverso proventi derivanti da gravi reati. La guardia di finanza ha evidenziato una sproporzione significativa tra i redditi dichiarati e il tenore di vita dell’imprenditore, suggerendo l’uso strumentale di diverse società per la commissione di reati fiscali. Queste attività avrebbero portato a un forte indebitamento erariale, aggravando ulteriormente la sua posizione legale. Le operazioni di immissione in possesso dei beni sequestrati sono attualmente in corso, sotto la supervisione di un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale.

Leggi anche