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Giovani e droga: la difficile scelta di un futuro migliore

Un giovane marocchino racconta la sua storia di vita e di scelte sbagliate in un'aula di tribunale.

Giovani in discussione su scelte di vita e droga
Esplorando le sfide dei giovani nella lotta contro la droga.

Un incontro inaspettato con la giustizia

Il giovane marocchino di 19 anni, arrestato per spaccio di droga, si è trovato faccia a faccia con la giustizia in un’aula del tribunale di Milano. Durante l’udienza di convalida, ha confessato senza esitazioni di come la sua vita fosse stata segnata dalla necessità di guadagnarsi da vivere attraverso attività illecite. “Per mantenermi spaccio stupefacenti”, ha dichiarato, rivelando una realtà che molti giovani, come lui, si trovano a dover affrontare. La sua storia è un riflesso delle difficoltà che molti immigrati affrontano in Italia, dove la mancanza di opportunità può spingere verso scelte sbagliate.

Un passato difficile e un presente incerto

Arrivato in Italia da bambino, il giovane ha trascorso anni in una comunità per minori stranieri non accompagnati in Emilia Romagna. Questa struttura ha rappresentato la sua prima casa, ma una volta raggiunta la maggiore età, si è trovato abbandonato a se stesso, senza un lavoro e senza prospettive. La sua vita è diventata un’ombra, un’esistenza da fantasma in un paese che non gli ha offerto le opportunità sperate. La mancanza di un permesso di soggiorno adeguato ha ulteriormente complicato la sua situazione, rendendolo vulnerabile e facilmente influenzabile.

La spirale della droga e la ricerca di riscatto

La sera del suo arresto, il giovane è stato fermato mentre guidava un’auto noleggiata. La perquisizione ha rivelato 20 grammi di cocaina, già suddivisi in dosi pronte per la vendita. In aula, ha raccontato di come un connazionale più grande lo avesse coinvolto nel traffico di droga, promettendogli facili guadagni. Questa è stata la sua prima esperienza con la droga, ma nonostante ciò, il suo legale ha sottolineato che il ragazzo non ha precedenti penali significativi. La giudice, riconoscendo la sua giovane età e il potenziale di riscatto, ha deciso di concedergli un’opportunità, imponendo l’obbligo di firma e un chiaro avvertimento: “Cerca un lavoro, altrimenti la prossima volta finirai in carcere”.

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