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Aggressione ideologica ad Arese: arrestati due giovani ultras

Due ragazzi arrestati per aggressione violenta a un consigliere comunale e un amico.

Due giovani ultras arrestati ad Arese per aggressione ideologica
Due giovani ultras arrestati ad Arese per aggressione ideologica, un episodio che ha scosso la comunità.

Un’aggressione violenta in nome di ideologie estremiste

Un episodio di violenza che ha scosso la comunità di Arese si è verificato recentemente in viale Sempione, dove due ragazzi sono stati aggrediti da un gruppo di individui legati al movimento ultras locale. Le vittime, un consigliere comunale di 22 anni e un suo coetaneo, stavano tentando di rimuovere delle scritte vandaliche attribuite al gruppo “Ultras Arese”, noto per le sue simpatie verso l’estrema destra e in particolare verso CasaPound.

La situazione è degenerata rapidamente quando i due ragazzi sono stati avvicinati da quattro aggressori, che, dopo averli minacciati, hanno iniziato a colpirli con calci e pugni. Uno dei due è stato addirittura trattenuto contro la propria volontà in un parco adiacente, subendo lesioni personali che richiederanno un periodo di guarigione di circa 20 giorni.

Le indagini e gli arresti

Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Rho e della Stazione di Arese hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due giovani, di 24 e 25 anni, residenti ad Arese. I due sono accusati di sequestro di persona, lesioni personali volontarie e minacce aggravate. Inoltre, sono state effettuate perquisizioni domiciliari a carico di altri due soggetti coinvolti nell’aggressione.

Le autorità hanno ricostruito la dinamica dell’evento, evidenziando come l’aggressione fosse motivata da ragioni ideologiche. I responsabili sono stati identificati come membri del gruppo “Ultras di Arese” e due di loro sono anche associati al “Blocco studentesco”, una formazione giovanile di CasaPound.

Materiale sequestrato e implicazioni sociali

Le perquisizioni hanno portato al sequestro di materiale informatico e diversi oggetti pericolosi, tra cui tirapugni, coltelli, una pistola ad aria compressa e manganelli artigianali. Questo episodio solleva interrogativi sulla crescente violenza legata a ideologie estremiste e sul ruolo che i gruppi ultras possono avere nel fomentare tali comportamenti.

La comunità di Arese si trova ora a dover affrontare le conseguenze di un’aggressione che non solo ha colpito due giovani innocenti, ma ha anche messo in luce le tensioni sociali e ideologiche che possono sfociare in violenza. È fondamentale che le autorità continuino a monitorare e intervenire per prevenire simili episodi in futuro.

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