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Sgombero del Leonka: la lotta per il diritto all’abitare a Milano

Il centro sociale Leoncavallo rinvia lo sfratto e continua la sua battaglia per i diritti.

Manifestazione per il diritto all'abitare a Milano
Attivisti in protesta per il diritto all'abitare a Milano durante lo sgombero del Leonka.

Il rinvio dello sfratto del Leonka

Il centro sociale Leoncavallo, noto come Leonka, ha ottenuto un nuovo rinvio dello sfratto, previsto inizialmente per venerdì mattina. Circa 200 persone si sono mobilitate per sostenere gli occupanti, dando vita a un sit-in antisfratto. L’ufficiale giudiziario, presente sul posto, ha dovuto rinviare l’operazione, fissando una nuova data per il 19 marzo. Questo episodio evidenzia la crescente tensione tra le autorità e i movimenti sociali che difendono il diritto all’abitare.

La lotta contro la mercificazione degli spazi

Gli attivisti del Leonka hanno sottolineato come la mappa degli spazi sgomberati a Milano rappresenti un processo più ampio, legato all’espansione immobiliare e alla perdita di esperienze storiche di autogestione. “Decine di milioni di metri quadrati” sono stati destinati a usi che non rispettano le esigenze sociali e collettive, mentre il verde pubblico è sempre più ridotto. La lotta per il diritto all’abitare è quindi anche una battaglia contro la mercificazione del tempo libero e per una società più equa.

Richieste di giustizia sociale

Il messaggio degli attivisti è chiaro: vogliono un diritto all’abitare dignitoso, la fine degli sfratti e un salario minimo che riduca le disuguaglianze di reddito. In un contesto di guerre e riarmo, la richiesta di una cultura della prevenzione, piuttosto che di repressione, diventa fondamentale. La lotta per una città inclusiva, che non discrimini i migranti e che offra reali opportunità di autodeterminazione, è al centro delle loro rivendicazioni. La solidarietà sociale e la condivisione di esperienze sono elementi chiave per costruire una società migliore, basata su equità e diritti.

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