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Inaugurazione anno giudiziario a Milano: magistrati in protesta

Un flash mob dei togati segna l'inizio dell'anno giudiziario a Milano, in segno di protesta.

Magistrati in protesta durante l'inaugurazione a Milano
Magistrati in protesta all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Milano.

Un flash mob significativo

Questa mattina, il Palazzo di giustizia di Milano ha visto un’affluenza straordinaria di magistrati, circa un centinaio, che si sono riuniti per un flash mob in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Con striscioni che citano il noto giurista Piero Calamandrei, i togati hanno voluto richiamare l’attenzione sulla Costituzione italiana, considerata da molti come un pilastro fondamentale della democrazia e della giustizia nel nostro Paese. Le coccarde tricolore e le copie della Costituzione sono state esibite con orgoglio, simbolizzando un forte legame con i valori democratici.

Le parole di Calamandrei

Le frasi esposte sugli striscioni hanno colpito per la loro potenza e significato. “In questa Costituzione (…) c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato”, recitavano alcuni dei messaggi. Queste parole evocano il sacrificio di centomila italiani che hanno lottato per la libertà e la dignità del nostro Paese. La manifestazione ha voluto sottolineare che la Costituzione non è solo un documento legale, ma un testamento di valori e diritti conquistati con fatica e determinazione. La presenza di figure come Gherardo Colombo, ex pm di Mani Pulite, ha ulteriormente evidenziato la gravità della situazione attuale, con riforme che potrebbero minare l’autonomia della magistratura e la tutela dei diritti dei cittadini.

Un gesto di protesta

Il programma della giornata prevedeva che i magistrati si dirigessero verso l’Aula magna per la cerimonia ufficiale. Tuttavia, in un gesto simbolico di protesta, i togati hanno deciso di lasciare la sala nel momento in cui la parola sarebbe passata al rappresentante del Ministero. Questo atto ha rappresentato una chiara presa di distanza dalle scelte politiche che, secondo i magistrati, stanno compromettendo l’indipendenza della giustizia. Inoltre, è stato annunciato uno sciopero per il 27 gennaio, a testimonianza della determinazione dei magistrati a far sentire la propria voce contro le riforme che considerano dannose per il sistema giuridico e per i cittadini.

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