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Abuso edilizio a Milano: otto indagati per la Torre Milano

Otto professionisti coinvolti in un caso di abuso edilizio legato alla Torre Milano, un grattacielo di 24 piani.

Indagini su abuso edilizio a Milano con otto indagati
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Il caso della Torre Milano

La Torre Milano, un imponente grattacielo residenziale di 24 piani situato in via Stresa, è al centro di un’inchiesta che ha portato a otto indagati tra imprenditori, progettisti e funzionari pubblici. La decisione di rinviare a giudizio questi professionisti è stata presa dalla giudice dell’udienza preliminare, Teresa De Pascale, accogliendo la richiesta della procura. Questo caso rappresenta un importante precedente nell’ambito dell’urbanistica milanese, evidenziando le problematiche legate alla gestione e alla regolamentazione delle costruzioni nella città.

Le accuse e le irregolarità

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai pubblici ministeri Paolo Filippini, Marina Petruzzella e Mauro Clerici, l’intervento per la costruzione della Torre Milano è stato erroneamente qualificato come ristrutturazione edilizia. In realtà, gli inquirenti sostengono che si trattasse di una nuova costruzione, il che avrebbe comportato regole diverse riguardo alle volumetrie e alle autorizzazioni necessarie. Questa classificazione errata avrebbe consentito ai coinvolti di ottenere un “ingiusto vantaggio economico”, secondo le accuse formulate. Il cantiere è stato avviato nel 2018 e l’opera è stata completata nel 2023, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità del processo edilizio.

Le reazioni degli indagati

Tra gli indagati figurano nomi noti nel settore dell’edilizia, come i costruttori Stefano e Carlo Rusconi, e Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico dell’Edilizia. Franco Zinna, allora direttore della Direzione urbanistica, è anch’egli coinvolto nel caso. Michele Bencini, legale di uno dei costruttori, ha definito il processo “superfluo”, sostenendo che la Torre Milano rispettasse le normative vigenti. L’avvocato ha espresso preoccupazione per la celebrazione di processi che potrebbero risultare inutili, sottolineando l’importanza di evitare situazioni che possano danneggiare l’immagine del settore edilizio e della giustizia amministrativa.

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