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La procura di Milano indaga sul fantoccio di Elon Musk a piazzale Loreto

Il gesto provocatorio del collettivo 'Cambiare rotta' e le reazioni sui social

Fantoccio di Elon Musk a piazzale Loreto durante indagine
La procura di Milano indaga su un fantoccio di Elon Musk a piazzale Loreto.

Un gesto provocatorio in piazzale Loreto

La procura di Milano si trova attualmente a valutare l’apertura di un’inchiesta riguardante un evento che ha suscitato scalpore: un fantoccio raffigurante Elon Musk è stato appeso a testa in giù in piazzale Loreto. Questo atto, compiuto dal collettivo studentesco ‘Cambiare rotta’, è stato accompagnato da una provocatoria scritta sui social: “C’é sempre posto a piazzale Loreto, Elon…”. La scelta di questo luogo non è casuale, poiché piazzale Loreto è storicamente associato a eventi di grande impatto sociale e politico.

Le motivazioni dietro l’azione

Il blitz del collettivo è avvenuto in seguito all’intervento di Musk durante la cerimonia di insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. Durante quell’evento, Musk ha suscitato polemiche per il suo comportamento, che molti hanno interpretato come un saluto romano. Questo gesto ha scatenato una serie di reazioni, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, dove il suo ruolo come amministratore del dipartimento per l’efficienza governativa è stato messo in discussione.

Le reazioni sui social e la censura

Nonostante il messaggio provocatorio del collettivo, le piattaforme social come Facebook e Instagram hanno deciso di rimuovere le immagini del fantoccio, sollevando interrogativi sulla libertà di espressione e sulla censura online. Questa azione ha generato un acceso dibattito tra gli utenti, con molti che difendono il diritto di esprimere dissenso attraverso forme artistiche e provocatorie, mentre altri sostengono che tali gesti possano incitare all’odio e alla violenza.

La procura, in attesa di un’informativa dalla Digos, dovrà decidere se procedere con un’inchiesta. Questo caso rappresenta un interessante punto di vista sulle dinamiche tra arte, politica e libertà di espressione, e potrebbe avere ripercussioni significative sul modo in cui le azioni di protesta vengono percepite e trattate dalle autorità.

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