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La chiusura dell’agenzia di spionaggio Equalize: un caso di dossieraggio illegale

Dopo un'inchiesta che ha scosso Milano, Equalize si avvia verso la liquidazione.

Immagine che rappresenta la chiusura dell'agenzia Equalize
La chiusura dell'agenzia di spionaggio Equalize segna un'importante svolta.

Un’inchiesta che ha cambiato tutto

La recente chiusura dell’agenzia di spionaggio Equalize ha sollevato un polverone mediatico e giuridico. Fondata da Enrico Pazzali e dall’ex super poliziotto Carmine Gallo, l’agenzia si è trovata al centro di un’inchiesta che ha rivelato una rete di dossieraggi illegali. Le indagini, condotte dalla procura di Milano e dal Dna, hanno portato alla luce pratiche illecite che coinvolgevano non solo i dipendenti dell’agenzia, ma anche una serie di clienti di alto profilo, tra cui imprenditori e personaggi pubblici.

Le accuse e le conseguenze

Le accuse mosse contro Equalize sono gravi e variegate: associazione a delinquere, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazioni illegali e corruzione. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di hacker, tra cui Samuele Calamucci, che ha giocato un ruolo cruciale nel dossieraggio abusivo. Questo scenario ha portato a un fuggi fuggi generale tra i clienti, preoccupati di essere smascherati e di subire conseguenze legali. La chiusura dell’agenzia, attualmente sotto la gestione di un amministratore giudiziario, sembra quindi inevitabile.

Un’agenzia sotto accusa

Equalize non è stata solo un’agenzia di spionaggio, ma un vero e proprio centro di raccolta informazioni illecite. Dalle indagini è emerso che i dossier realizzati non erano solo per scopi personali, ma anche per conto di clienti che cercavano di ottenere vantaggi competitivi o di proteggere i propri interessi. Tra le vittime di queste pratiche ci sono anche nomi noti come l’atleta Marcell Jacobs e la famiglia La Russa. La gravità della situazione ha spinto le autorità a intervenire con decisione, portando a un’inchiesta che ha messo in luce una realtà inquietante.

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