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Inseguimento mortale a Milano: la ricostruzione di una tragedia

Un'analisi dettagliata dell'inseguimento che ha portato alla morte di un giovane a Milano.

Ricostruzione di un inseguimento mortale a Milano
Scopri la tragica storia di un inseguimento mortale a Milano.

Il drammatico inizio dell’inseguimento

La notte del 24 novembre, attorno alle 3.40, un allarme si diffonde tra le radio dei carabinieri in strada. “Stiamo inseguendo due persone su un Tmax”, annunciano i militari, dando inizio a un inseguimento che si concluderà in tragedia. La pattuglia “Volpe 40” si trova in via Rosales, dove ha inizio una corsa che porterà alla morte del 19enne Ramy Elgaml e al ferimento del 22enne Fares Bouizidi, alla guida del Tmax nonostante fosse senza patente.

Le comunicazioni tra i carabinieri

Le trascrizioni delle comunicazioni tra i carabinieri e la centrale operativa, situata in via Vincenzo Monti, offrono una visione chiara di quanto accaduto. Durante i quasi 20 minuti di inseguimento, i militari segnalano più volte che il veicolo sta procedendo contromano. Le sirene echeggiano mentre i carabinieri cercano di mantenere il contatto con la centrale, annunciando ogni cambio di strada. Tuttavia, la comunicazione risulta disturbata, rendendo difficile la trasmissione di informazioni cruciali, come la targa del Tmax.

Alle 4.03 e 41 secondi, il dramma si compie: Ramy e Fares si schiantano in via Quaranta. La dinamica dell’incidente è ancora oggetto di indagine, con perizie che dovranno stabilire se il veicolo si sia scontrato con la pattuglia. I carabinieri coinvolti nell’inseguimento affermano che i ragazzi sono caduti, ma la gravità della situazione non è immediatamente chiara per chi si trova in centrale. Solo dopo alcuni minuti, la targa del Tmax viene comunicata per intero e l’allerta per i soccorsi viene attivata.

Le conseguenze dell’incidente

Il 118 viene allertato, ma la centrale richiede di parlare con qualcuno sul posto. I carabinieri, preoccupati per la condizione dei due ragazzi, chiedono aiuto immediato. Le comunicazioni si intensificano, con i militari che tentano di praticare il massaggio cardiaco a Ramy, seguendo le istruzioni del medico al telefono. Purtroppo, nonostante gli sforzi, la situazione si rivela critica e il giovane non riesce a sopravvivere.

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