La polizia di Milano intensifica le indagini per identificare i responsabili delle aggressioni sessuali.
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Un episodio inquietante da chiarire
Le indagini sulle molestie di gruppo avvenute a Capodanno in Duomo continuano a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità. Almeno otto donne sono state identificate come vittime di un’aggressione sessuale di gruppo, un fenomeno noto come taharrush gamea, che ha suscitato indignazione e preoccupazione. La polizia di Milano, coordinata dalla procura, sta esaminando ore di filmati per cercare di identificare i colpevoli di questo atto inaccettabile.
Le testimonianze delle vittime
Le denunce finora formalizzate includono quella di una studentessa belga, di una ventenne di Reggio Emilia e di un’avvocata milanese. Le testimonianze raccolte sono agghiaccianti: una delle vittime ha descritto di essere stata accerchiata da un gruppo di uomini che l’hanno molestata per alcuni minuti, prima che il suo compagno riuscisse a salvarla. “Ero atterrita, sono stata travolta da un fiume di uomini”, ha raccontato la studentessa belga, evidenziando la brutalità dell’aggressione.
La ricerca di prove e testimoni
La polizia sta attualmente analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza, in particolare quelle posizionate all’angolo tra la piazza e la galleria Vittorio Emanuele II. Tuttavia, gli agenti sono anche a caccia di immagini amatoriali che potrebbero fornire ulteriori indizi. La situazione è complessa, poiché le vittime sono state isolate e molestate in un contesto di caos, rendendo difficile l’identificazione degli aggressori. La procura di Milano è determinata a fare luce su questo episodio e a garantire giustizia alle vittime.