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Arresti per traffico di droga: smantellata banda nel Varesotto

Una rete criminale ben organizzata riforniva pusher nei boschi del Varesotto.

Operazione contro traffico di droga nel Varesotto
Scopri come è stata smantellata una banda di trafficanti nel Varesotto.

Un’operazione complessa contro il traffico di droga

Nei giorni scorsi, la polizia ha arrestato tre membri di una banda specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti, smantellando un’organizzazione che operava nel Varesotto. Gli arrestati, una donna di 44 anni, il suo compagno di 31 anni e il cognato di 26 anni, sono accusati di aver gestito un’attività illecita che riforniva anche i pusher attivi nei boschi della zona. La banda era in grado di muovere chili di droga, utilizzando termini in codice come “latte” per la cocaina e “cioccolato” per l’hashish.

Indagini e arresti: la rete criminale smascherata

L’indagine, condotta dagli agenti del commissariato di Legnano, ha avuto inizio lo scorso agosto, quando sono stati sequestrati 58 grammi di cocaina e 24 grammi di Mdpv, nota come “droga dell’amore”, insieme a 10.000 euro in contante e diversi telefoni cellulari. Attraverso pedinamenti e ascolti di testimoni, gli investigatori hanno ricostruito la struttura della banda, dimostrando la loro capacità di gestire un traffico di droga su larga scala. Il 25 ottobre, un ulteriore colpo è stato inferto con l’arresto di tre cittadini marocchini, trovati in possesso di quasi un chilo e mezzo di hashish e 200 grammi di cocaina, confermando così i legami con la banda.

Un’azienda familiare nel crimine

Questa organizzazione criminale si presentava come un’azienda familiare, con ruoli ben definiti tra i membri. La donna arrestata si occupava della gestione finanziaria, mentre gli altri due uomini erano responsabili delle operazioni sul campo. La loro carriera criminale è stata interrotta il 10 gennaio, quando gli agenti, fingendosi operatori dell’ufficio immigrazione, hanno fatto irruzione nell’appartamento della coppia, arrestandoli. Il cognato è stato catturato poco dopo in un’altra abitazione. Tutti e tre risultano disoccupati, mentre la donna riceve un sussidio di disoccupazione, evidenziando come la crisi economica possa spingere verso scelte illecite.

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