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Vivendi contro Tim: il tribunale di Milano respinge il ricorso

Il tribunale milanese boccia il ricorso di Vivendi sulla cessione della rete fissa di Telecom Italia.

Tribunale di Milano respinge ricorso Vivendi contro Tim
Il tribunale di Milano ha respinto il ricorso di Vivendi contro Tim, un'importante decisione nel settore delle telecomunicazioni.

Il verdetto del tribunale di Milano

Il tribunale di Milano ha recentemente emesso una sentenza che respinge il ricorso presentato dalla società francese Vivendi riguardo alla vendita della rete di Telecom Italia (Tim) al consorzio di investitori guidato da Kkr e Mef. Questa decisione, che ha suscitato un ampio dibattito nel settore delle telecomunicazioni, è stata motivata da un “difetto di interesse ad agire” e da un “difetto di legittimazione ad agire” da parte di Vivendi.

La vendita, avvenuta a luglio per un valore di 14,4 miliardi di euro, ha visto il Consiglio d’amministrazione di Tim approvare la cessione senza la previa approvazione dell’assemblea dei soci. Vivendi, che detiene il 23,75% delle azioni di Tim, ha contestato questa decisione, sostenendo di aver subito un danno significativo dalla vendita della rete fissa.

Le motivazioni di Vivendi

Vivendi ha argomentato che la vendita della rete di Telecom Italia è stata effettuata senza il consenso necessario da parte dell’assemblea straordinaria, il che ha portato a una violazione dei diritti degli azionisti. La società ha chiesto al tribunale di annullare la delibera di vendita, evidenziando come la mancanza di approvazione da parte dell’assemblea rappresenti un grave errore procedurale.

Tuttavia, il tribunale ha ritenuto che Vivendi non avesse dimostrato un interesse legittimo per contestare la decisione, affermando che non era chiaro se, in caso di assemblea, la società avrebbe votato contro la vendita. Questa mancanza di chiarezza ha portato alla bocciatura del ricorso.

Prospettive future per Vivendi

Nonostante la sconfitta in tribunale, Vivendi ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Appello e, se necessario, di rivolgersi alla Corte europea per i diritti umani. La società francese sembra determinata a perseguire la sua battaglia legale, cercando di ottenere un risarcimento per il presunto danno subito.

Il caso solleva interrogativi importanti sulla governance aziendale e sui diritti degli azionisti in situazioni di vendita di asset strategici. La decisione del tribunale di Milano potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Vivendi e Tim, ma anche per altre aziende nel settore delle telecomunicazioni, che potrebbero trovarsi a dover affrontare situazioni simili in futuro.

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