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Milano in lotta contro la speculazione immobiliare e gli sfratti

Un'assemblea pubblica per discutere diritti, sfratti e identità urbana

Manifestazione a Milano contro sfratti e speculazione
Milano si mobilita contro la speculazione immobiliare e gli sfratti.

La mobilitazione del Leoncavallo

Il Leonacavallo, storico centro sociale di Milano, ha indetto un’assemblea pubblica per il 18 gennaio alle ore 18, con l’obiettivo di affrontare il tema della speculazione immobiliare e degli sfratti che colpiscono la città. Questo incontro si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione contro le politiche che minacciano l’identità e la coesione sociale di Milano, un luogo che ha visto negli anni la nascita di esperienze culturali e sociali significative.

Il rischio di perdere l’identità urbana

Il centro sociale ha lanciato un appello, sottolineando come la speculazione stia erodendo gli spazi pubblici e i centri sociali, elementi vitali per la comunità. “La mappa di Milano degli spazi sgomberati negli ultimi anni è una testimonianza di un processo più ampio”, affermano i rappresentanti del Leoncavallo. La crescente pressione immobiliare ha portato all’espulsione di decine di migliaia di abitanti, minacciando la diversità e l’equità sociale. La lotta per il diritto all’abitare è diventata una priorità per chi vive e lavora in città.

Diritti e solidarietà sociale

Durante l’assemblea, il Leoncavallo intende discutere non solo della questione degli sfratti, ma anche di temi più ampi come il salario minimo e la lotta contro le disuguaglianze di reddito. “Vogliamo una città che non discrimini e sfrutti i migranti”, affermano i membri del centro sociale, evidenziando l’importanza della solidarietà sociale e della condivisione delle esperienze. In un momento storico segnato da conflitti e tensioni, la richiesta di spazi di aggregazione e di autodeterminazione diventa cruciale per costruire una società più giusta e inclusiva.

Le conseguenze legali e la risposta del Leoncavallo

Recentemente, il Leoncavallo ha ricevuto una comunicazione dall’Avvocatura dello Stato riguardo a una condanna a risarcire 3 milioni di euro per il mancato sgombero della sede. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione degli spazi sociali e sulle responsabilità legali delle associazioni. “Non ci interessano i lustrini del lusso, ma reali opportunità di autodeterminazione”, affermano i membri del Leoncavallo, ribadendo la loro volontà di resistere e di continuare a lottare per i diritti di tutti.

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