Un'indagine in corso sulle aggressioni sessuali avvenute a Milano durante le festività
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Un episodio inquietante in piazza Duomo
La notte di Capodanno a Milano si è trasformata in un incubo per molte donne, vittime di un’aggressione sessuale di massa. Tra le testimonianze raccolte, quella di una giovane di vent’anni di Reggio Emilia ha colpito per la sua drammaticità. La ragazza, accerchiata da un gruppo di uomini, ha descritto un’esperienza di terrore e impotenza, mentre il suo compagno cercava disperatamente di salvarla. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulle molestie sessuali e sulla sicurezza delle donne, specialmente in occasioni pubbliche e affollate.
La testimonianza della giovane emiliana
Durante l’audizione in Procura, la ventenne ha raccontato di essere stata “trascinata dentro” un “corridoio umano”. Le sue parole, cariche di emozione, hanno rivelato la brutalità dell’aggressione: “Ho sentito le mani di alcuni uomini, mi hanno toccato per alcuni minuti prima che il mio compagno riuscisse a strapparmi da quella situazione”. La giovane ha fornito dettagli cruciali agli inquirenti, descrivendo non solo gli aggressori, ma anche il contesto in cui si è verificato l’assalto. La sua testimonianza è fondamentale per le indagini, che mirano a identificare i colpevoli attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza.
Il fenomeno del taharrush gamea
Questo tipo di aggressione, noto come “taharrush gamea”, è un fenomeno preoccupante che si verifica in diverse parti del mondo. Si tratta di un comportamento collettivo che denota un profondo disprezzo per le donne, trasformando eventi pubblici in scene di violenza. La giovane emiliana ha descritto il gruppo di aggressori come composto da 30-40 uomini, molti dei quali stranieri. La loro azione coordinata ha creato un clima di paura e vulnerabilità, non solo per le vittime dirette, ma per tutte le donne presenti in piazza Duomo quella notte.
Un’indagine in corso e la solidarietà tra le vittime
Attualmente, le autorità stanno raccogliendo denunce da diverse vittime, con tre casi ufficialmente registrati e altre segnalazioni in arrivo. Le testimonianze di una donna inglese e di un’avvocata lombarda hanno ampliato il quadro delle aggressioni, suggerendo che il numero delle vittime potrebbe aumentare. La solidarietà tra le donne è emersa come un elemento chiave in questo drammatico episodio, con molte che si sono unite per denunciare le violenze subite. Le indagini sono in corso e le forze dell’ordine stanno lavorando per garantire giustizia e sicurezza a tutte le vittime.