Un uomo di 56 anni è stato trovato privo di vita in via Arcangelo Corelli, evidenziando la crisi dei senza fissa dimora a Milano.
La scoperta tragica
Sabato sera, Milano ha vissuto un momento di profonda tristezza quando un uomo di 56 anni, di origine marocchina, è stato trovato morto sotto il viadotto della tangenziale in via Arcangelo Corelli. La vittima, un senza fissa dimora, era conosciuta nella zona e trascorreva le notti in quel luogo. L’allerta è scattata poco prima delle 23, ma all’arrivo dei soccorritori del 118 non c’era più nulla da fare. Secondo le prime indagini, la causa del decesso sarebbe da attribuire a motivi naturali, ma le rigide temperature delle ultime notti potrebbero aver avuto un ruolo significativo.
Il contesto dell’emergenza abitativa
Questo tragico evento riporta l’attenzione sulla crescente emergenza dei senza fissa dimora a Milano. Recentemente, il censimento ha rivelato che almeno 2.343 persone vivono in strada o nei centri di accoglienza, che, sebbene abbiano posti disponibili, non riescono a garantire un rifugio a tutti. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha sottolineato l’importanza di aiutare chi vive in queste condizioni, invitando i cittadini a contattare il numero dedicato per offrire supporto. “Chi sta in strada lo fa per scelta, perché lo spazio c’è”, ha affermato, esortando i milanesi a convincere i clochard a cercare un riparo, specialmente durante i periodi di freddo intenso.
Le iniziative del comune
Il piano freddo attivato dal comune di Milano, iniziato il 25 novembre e attivo fino all’8 marzo, rappresenta un potenziamento dell’offerta ordinaria per le persone senza dimora. Negli ultimi giorni, quasi 500 persone hanno trovato accoglienza grazie a questo programma, che si aggiunge alle oltre 1.000 accolte durante tutto l’anno. È interessante notare che una buona parte di queste persone è al primo accesso ai servizi di emergenza, e una percentuale significativa proviene dall’estero. Le autorità locali stanno lavorando per garantire che nessuno venga lasciato indietro, ma la strada da percorrere è ancora lunga.