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Indagini sulle molestie in piazza Duomo: emergono nuovi dettagli

Le indagini sulle molestie in piazza Duomo rivelano un possibile fenomeno di molestie collettive.

Indagini sulle molestie in piazza Duomo a Milano
Scopri i nuovi dettagli emersi dalle indagini sulle molestie in piazza Duomo.

Il fenomeno delle molestie collettive

Le recenti aggressioni avvenute in piazza Duomo a Milano durante il Capodanno hanno sollevato un allarme sociale riguardo al fenomeno delle molestie collettive, noto come “taharrush gamea”. Questo termine si riferisce a situazioni in cui gruppi di uomini molestano donne in modo sistematico, spesso in contesti festivi o di grande affluenza. La Procura di Milano sta indagando su un caso specifico che coinvolge una studentessa di Liegi e i suoi amici, che avrebbero subito molestie da parte di un branco. Le autorità stanno cercando di capire se ci siano altre vittime e se il fenomeno sia più diffuso di quanto si pensi.

Le indagini in corso

Secondo quanto riportato da fonti investigative, la Procura ha aperto un’inchiesta per violenza sessuale di gruppo, attualmente a carico di ignoti. Gli inquirenti stanno raccogliendo prove e testimonianze, e nelle prossime ore una squadra mobile si recherà in Belgio per ottenere informazioni dettagliate sul luogo delle aggressioni. Questo passaggio è cruciale per comprendere la dinamica degli eventi e per identificare eventuali altri coinvolti. Le autorità sono particolarmente interessate a stabilire un collegamento tra le aggressioni di quest’anno e quelle avvenute nel 2022, quando si verificarono episodi simili, ma con una violenza maggiore.

La testimonianza della vittima

La studentessa belga ha deciso di rompere il silenzio e raccontare la sua esperienza, spiegando che inizialmente non si rendeva conto della gravità della situazione. “Non abbiamo presentato denuncia in Italia direttamente perché sul momento non ci rendevamo conto della gravità dei fatti”, ha dichiarato. La giovane ha descritto il momento dell’aggressione come un’esperienza traumatica, sottolineando che, nonostante il supporto dei suoi amici, è stata lei a decidere di esporsi pubblicamente. La sua testimonianza potrebbe incoraggiare altre vittime a farsi avanti e a denunciare episodi simili, contribuendo così a una maggiore consapevolezza e prevenzione di tali atti di violenza.

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