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Falla nel sistema sanitario lombardo: il caso del medico non abilitato

Un'interrogazione mette in luce le lacune del sistema sanitario lombardo.

Immagine che illustra il caso di un medico non abilitato in Lombardia
Scopri la controversia sul medico non abilitato nel sistema sanitario lombardo.

Il caso di Vizzolo Predabissi

Recentemente, il comune di Vizzolo Predabissi è stato al centro di una controversia che ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’affidabilità del sistema sanitario lombardo. Un medico di base, Luca Nascimbene, è stato fermato dai Nas dei carabinieri dopo poche ore dal suo insediamento, rivelando che non era abilitato a esercitare la professione. Le indagini hanno portato alla luce l’ipotesi che il presunto dottore non fosse nemmeno laureato in medicina, un fatto sconcertante che ha messo in discussione le procedure di assunzione e verifica dei professionisti sanitari.

Le lacune del sistema di certificazione

Al centro della polemica c’è la possibilità per i medici di presentare unicamente un’auto certificazione per dimostrare la propria professionalità e abilitazione. Questa situazione è stata denunciata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in Lombardia, Nicola Di Marco, che ha annunciato un’interrogazione per discutere il caso durante il Consiglio regionale. Secondo Di Marco, è inaccettabile che un individuo possa diventare medico di base semplicemente presentando un’autocertificazione, senza alcun controllo sui titoli e le qualifiche necessarie.

Le conseguenze per la sanità pubblica

La questione solleva preoccupazioni non solo per la sicurezza dei pazienti, ma anche per l’intero sistema sanitario regionale. La difficoltà della Regione Lombardia nel potenziare l’organico dei medici e pediatri di base è evidente, e la situazione di Vizzolo Predabissi rappresenta un esempio allarmante di come le lacune nel sistema possano mettere a rischio la salute dei cittadini. Di Marco ha sottolineato l’importanza di effettuare verifiche rigorose prima di autorizzare chiunque a esercitare la professione medica, per garantire che solo professionisti qualificati possano prescrivere esami e terapie.

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