La decisione del tribunale del Riesame consente a suor Anna di riprendere la sua missione.
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Il caso di suor Anna Donelli
Suor Anna Donelli, una religiosa di 57 anni, ha riacquistato la libertà nella mattinata di lunedì 30 dicembre, dopo essere stata arrestata all’inizio del mese per presunti legami con un’associazione mafiosa di tipo ‘ndranghetista operante nel Bresciano. L’inchiesta, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Brescia, ha sollevato gravi accuse nei confronti della religiosa, che si sarebbe messa a disposizione del sodalizio criminale per mantenere i contatti con i membri detenuti in carcere.
La decisione del tribunale
Il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato Robert Ranieli, permettendo a suor Anna di tornare a piede libero dopo aver scontato gli arresti domiciliari in un’abitazione della Congregazione delle suore della carità a Cesano Boscone, in provincia di Milano. Durante l’interrogatorio di garanzia, la religiosa aveva respinto con fermezza le accuse, sostenendo di non avere alcun legame con le attività illecite dell’associazione mafiosa.
Le reazioni e il futuro di suor Anna
La notizia della liberazione di suor Anna ha suscitato reazioni contrastanti. Il suo legale ha espresso soddisfazione per la decisione del tribunale, affermando: “Siamo contenti, ora può tornare ad aiutare gli altri”. Nonostante la scarcerazione, la religiosa rimane indagata e dovrà affrontare ulteriori sviluppi legali. La sua vicenda solleva interrogativi su come le istituzioni religiose possano essere coinvolte in attività criminali e sulla necessità di una maggiore vigilanza per prevenire simili situazioni in futuro.