La Corte d'Appello di Milano conferma la condanna per l'omicidio di Sofia Castelli, un caso che ha scosso la comunità.
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Il caso di Sofia Castelli
La tragica vicenda di Sofia Castelli, giovane vittima di un omicidio avvenuto nel sonno, continua a far discutere. La Corte d’Appello di Milano ha recentemente confermato la condanna a 24 anni di reclusione per Zakaria Atqaoui, il suo ex fidanzato, che ha ucciso la ragazza a Cologno Monzese. Questo caso ha suscitato un forte dibattito sull’argomento della violenza di genere e sulla sicurezza delle donne.
La dinamica dell’omicidio
Il delitto è avvenuto all’alba, quando Atqaoui, dopo essersi introdotto nell’appartamento di Sofia con un mazzo di chiavi, si è nascosto nell’armadio della sua camera. Quando la giovane si è addormentata, lui l’ha accoltellata ripetutamente. La brutalità dell’azione ha lasciato la comunità sotto shock, evidenziando la necessità di affrontare con urgenza il tema della violenza domestica. La pm di Monza, Emma Gambardella, aveva inizialmente chiesto l’ergastolo, ma i giudici hanno optato per una pena di 24 anni, riconoscendo sia le aggravanti che le attenuanti.
Le decisioni della Corte d’Appello
Durante il processo di secondo grado, Atqaoui ha cambiato avvocato e ha presentato ricorso, contestando le aggravanti legate alla premeditazione e ai futili motivi. Tuttavia, la Corte ha ritenuto che le circostanze aggravanti, come la premeditazione e il modo in cui è stato commesso il delitto, giustificassero la pena inflitta. Questo caso non solo mette in luce la gravità della violenza di genere, ma solleva anche interrogativi sulla giustizia e sulla protezione delle vittime. La conferma della condanna rappresenta un passo importante verso la giustizia per Sofia e per tutte le donne che subiscono violenza.