Il giovane tunisino coinvolto in un inseguimento con i carabinieri racconta la sua versione dei fatti.
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Il caso di Fares Bouzidi
Fares Bouzidi, un giovane tunisino di 22 anni, ha recentemente riacquistato la libertà dopo essere stato coinvolto in un tragico incidente stradale avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 novembre. Durante un inseguimento con i carabinieri, il suo scooter Tmax si è schiantato, causando la morte del suo amico Ramy Elgaml. La decisione di revocare gli arresti domiciliari è stata presa dalla giudice per le indagini preliminari di Milano, Marta Pollicino, che ha ritenuto opportuno applicare una misura cautelare meno severa per motivi terapeutici e per la diminuzione delle esigenze cautelari.
Le circostanze dell’incidente
Secondo quanto dichiarato da Bouzidi durante l’interrogatorio di garanzia, il giovane ha descritto l’incidente come un evento inaspettato. “Ho sentito un botto con una spinta forte che mi ha spinto in avanti con lo scooter e poi siamo volati sull’asfalto”, ha raccontato. Bouzidi ha anche affermato di non essersi accorto che il suo amico avesse perso il casco e di aver sperato di riuscire a fermarsi per permettere a Ramy di scendere dallo scooter. La sua versione dei fatti include anche dettagli sul posto di blocco: “Mai nessuno mi ha intimato di fermarmi, io ho incrociato la macchina dei carabinieri, avevo paura perché non avevo la patente di guida e quindi sono scappato”.
Le conseguenze legali e future di Bouzidi
Attualmente, Fares Bouzidi ha l’obbligo di firma e deve presentarsi due volte alla settimana presso il comando di polizia vicino alla sua residenza. La sua situazione legale rimane complessa, poiché è accusato di omicidio stradale in concorso con il militare che guidava la gazzella dei carabinieri. La vicenda ha suscitato un ampio dibattito sull’uso della forza da parte delle forze dell’ordine e sulle responsabilità in situazioni di inseguimento. La comunità attende con interesse gli sviluppi futuri di questo caso, che mette in luce le sfide legate alla sicurezza stradale e alla gestione delle emergenze da parte delle autorità.