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Protesta a Milano: operai in cima a una gru per il mancato stipendio

Quattro lavoratori egiziani salgono su una gru per rivendicare i loro diritti

Operai in cima a una gru durante la protesta a Milano
Operai milanesi in cima a una gru per rivendicare il pagamento degli stipendi.

La protesta in cima alla gru

Quattro operai di origine egiziana hanno deciso di alzare la voce in modo clamoroso, salendo su una gru in un cantiere di via Silvio Pellico, nel cuore di Milano. La loro protesta, iniziata intorno alle 8.30 di questa mattina, è un grido di aiuto per la situazione insostenibile che stanno vivendo: da quattro mesi non ricevono lo stipendio. La scelta di arrampicarsi su un’alta struttura è un gesto simbolico che mette in evidenza la gravità della loro condizione e la necessità di un intervento immediato.

Intervento delle autorità e mediazione in corso

La situazione ha attirato l’attenzione delle autorità locali, con l’intervento di tre mezzi dei Vigili del fuoco del Comando di Milano. Attualmente, è in corso un tentativo di mediazione tra la Polizia, i rappresentanti sindacali e il titolare dell’impresa. I lavoratori, che sono impiegati in lavori di ristrutturazione di una palazzina storica, denunciano il mancato pagamento dei loro stipendi e la mancanza di regolarità nei contratti di lavoro. La committenza, Coima, è uno dei principali fondi di investimento attivi nella città, ma la loro presenza non sembra garantire la giusta tutela per i lavoratori coinvolti nei progetti.

Le parole dei sindacati e la lotta per i diritti

Riccardo Piacentini, segretario generale della Fillea Cgil Milano, ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori, sottolineando che “gli operai da 4 mesi non ricevono lo stipendio e lavorano in appalto”. La sua dichiarazione mette in luce le problematiche strutturali del settore edile, dove spesso sono i lavoratori a pagare il prezzo più alto. “Vogliamo che venga garantita a tutti i lavoratori la giusta retribuzione e la dignità del lavoro”, ha aggiunto Piacentini, evidenziando come la protesta non sia solo un caso isolato, ma parte di una lotta più ampia per i diritti dei lavoratori nel settore delle costruzioni.

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