Undici anarchici sotto accusa per violenze durante la manifestazione in sostegno di Alfredo Cospito.
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Il contesto della manifestazione
Il corteo che ha avuto luogo a Milano ha attirato l’attenzione non solo per la sua partecipazione, ma anche per le violenze che ne sono seguite. Circa 500 manifestanti, tra cui anarchici e membri della sinistra antagonista, si sono riuniti per esprimere solidarietà ad Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis. Questo regime carcerario, considerato particolarmente severo, ha sollevato preoccupazioni riguardo alle condizioni di salute di Cospito, che stava portando avanti uno sciopero della fame. La manifestazione, inizialmente autorizzata, ha preso una piega violenta, portando a scontri con le forze dell’ordine.
Le accuse e il processo
Il processo che ha avuto inizio il 10 dicembre coinvolge undici anarchici accusati di vari reati, tra cui resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. La pubblica accusa ha presentato prove, tra cui video e foto, per dimostrare la violenza scatenata durante il corteo. I legali difensori hanno chiesto di ascoltare testimoni, tra cui il medico di fiducia di Cospito, per chiarire le condizioni di salute del detenuto e il loro impatto sulla manifestazione. Questo aspetto potrebbe influenzare la determinazione della pena, rendendo il processo ancora più complesso.
La dinamica degli scontri
Durante il corteo, i manifestanti hanno deviato dal percorso autorizzato, dando inizio a una serie di scontri violenti con la polizia. Le forze dell’ordine hanno riferito di essere state aggredite con bastoni e bottiglie, mentre i manifestanti hanno utilizzato oggetti di fortuna per ostacolare l’intervento della polizia. La situazione è degenerata rapidamente, con l’uso di lacrimogeni da parte della polizia per disperdere la folla. I rapporti di polizia indicano che molti partecipanti erano già travisati prima dell’inizio degli scontri, suggerendo una pianificazione premeditata della violenza.
Le conseguenze della violenza
Le violenze hanno avuto conseguenze dirette, con sei agenti feriti e necessità di cure mediche. La manifestazione, che doveva essere un momento di protesta pacifica, si è trasformata in un episodio di guerriglia urbana, sollevando interrogativi sulla sicurezza pubblica e sulla gestione delle manifestazioni. Le autorità stanno ora esaminando le prove per determinare la responsabilità individuale dei partecipanti e le eventuali misure preventive da adottare in futuro.