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Proteste e flash mob alla Prima della Scala: un evento controverso

Attivisti e sindacati si mobilitano contro il governo e le guerre in corso

Manifestazione durante la Prima della Scala a Milano
Un momento di protesta durante la Prima della Scala, un evento che divide.

Un flash mob che scuote Milano

Il mondo della cultura e della politica si è trovato al centro di un acceso dibattito in occasione della Prima della Scala. Un flash mob, organizzato dal centro sociale Cantiere, ha attirato l’attenzione dei passanti e dei media, srotolando un tappeto rosso ricoperto di letame davanti al Teatro alla Scala. I volti della premier Giorgia Meloni, del ministro Matteo Salvini, del presidente del Senato Ignazio La Russa e del ministro Alessandro Giuli sono stati utilizzati per esprimere il malcontento verso le attuali politiche governative. Questo gesto simbolico ha rappresentato una forte critica nei confronti di un governo accusato di non ascoltare le istanze dei cittadini.

Un corteo di protesta in arrivo

Il flash mob è solo l’inizio di una giornata di contestazioni. A poche ore dall’inizio dello spettacolo, è previsto un corteo autorizzato che partirà da Porta Venezia alle 15. Gli attivisti, compresi i sindacati di base e i gruppi pro Palestina, si uniranno per manifestare contro la guerra e il genocidio in Palestina. Durante il corteo, saranno presenti fumogeni colorati e cartelloni che esprimono il dissenso verso le attuali politiche internazionali e nazionali. La mobilitazione è stata organizzata in un clima di grande tensione, con la polizia che ha istituito una ‘zona rossa’ attorno al teatro per prevenire disordini.

La presenza controversa di Anna Netrebko

Un altro punto di contesa è la partecipazione del soprano Anna Netrebko, che interpreterà Donna Leonora nell’opera di Verdi. La sua presenza è stata contestata da molti attivisti, che la considerano una sostenitrice del regime di Putin. Questo ha sollevato interrogativi sulla responsabilità degli artisti e sul loro ruolo nella società contemporanea. La protesta contro Netrebko si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione contro le ingiustizie e le guerre che affliggono il mondo, rendendo la Prima della Scala non solo un evento culturale, ma anche un palcoscenico per le rivendicazioni sociali.

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