Un corteo di 2000 persone per protestare contro le politiche di sicurezza
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Un corteo che fa rumore
Milano si è animata con un corteo di circa 2000 persone, organizzato dalla ‘Rete Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale’, per protestare contro la guerra e il ddl sicurezza. La manifestazione è partita da Porta Venezia, percorrendo le vie del centro, tra cori e striscioni che chiedevano giustizia e pace. I partecipanti hanno sfilato lungo Corso Venezia, Via San Damiano e Via Visconti di Modrone, per poi dirigersi verso Piazza Missori e infine Cairoli, dove il serpentone di manifestanti ha sfiorato la ‘zona rossa’ intorno al Teatro alla Scala.
Un messaggio chiaro
Il messaggio della manifestazione è stato chiaro e forte: “Palestina libera”, “Intifada fino alla vittoria” e “Israele stato terrorista” sono solo alcune delle frasi che hanno risuonato tra le strade milanesi. In cima al corteo, i gruppi pro-Palestina hanno guidato la marcia, seguiti dai centri sociali e, a chiudere, i sindacati di base. La presenza di diverse realtà sociali ha dimostrato l’unità di intenti contro le politiche di sicurezza che, secondo i manifestanti, limitano le libertà fondamentali.
Un gesto provocatorio
Prima dell’inizio del corteo, gli attivisti hanno voluto lanciare un messaggio provocatorio: davanti al Teatro alla Scala, hanno srotolato un tappeto rosso, riempiendolo di letame e affiggendo le foto di figure politiche come Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Ignazio La Russa e Alessandro Giuli. Questo gesto ha voluto simboleggiare il disprezzo verso le politiche attuate da questi leader, accusati di alimentare un clima di intolleranza e repressione. La provocazione ha attirato l’attenzione dei passanti e dei media, amplificando il messaggio della manifestazione.
Impatto sulla mobilità
Per garantire il passaggio del corteo, Atm ha dovuto modificare il percorso di diversi mezzi di superficie, dimostrando come le manifestazioni di questo tipo possano influenzare la vita quotidiana della città. La risposta delle autorità alla manifestazione è stata monitorata con attenzione, evidenziando la tensione tra il diritto di protesta e le misure di sicurezza pubblica. La marcia ha rappresentato non solo un momento di protesta, ma anche un’opportunità per riflettere sulle attuali dinamiche sociali e politiche in Italia e nel mondo.