Il 7 dicembre, un corteo popolare per la pace e la giustizia sociale
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Un evento di protesta significativo
Il , Milano si prepara a ospitare un corteo di protesta organizzato dal centro sociale Cantiere, in concomitanza con la Prima della Scala. Questo evento non è solo una manifestazione contro le guerre, ma un appello a tutti gli artisti e le espressioni culturali a unirsi per una causa comune: la libertà e la giustizia sociale. Il corteo, che partirà da Porta Venezia alle ore 15, si propone di dare voce a chi è oppresso e di contestare le politiche guerrafondaie del governo.
Un appello alla galassia delle arti
Nel comunicato di lancio della manifestazione, gli organizzatori hanno invitato “tutti i pirati e gli hacker della Cultura” a partecipare attivamente. Questo richiamo si rivolge non solo agli artisti, ma a tutti coloro che credono nella potenza dell’arte come strumento di cambiamento sociale. “Inquiniamo, hackeriamo, sovvertiamo la Prima della Scala”, affermano, sottolineando l’importanza di una partecipazione collettiva e inclusiva, che trascende le barriere sociali e culturali.
Un corteo per tutti
La manifestazione si distingue per il suo carattere popolare e inclusivo. Non si tratta di un evento riservato a pochi privilegiati, ma di una vera e propria “Prima popolare antimilitare”. Gli organizzatori hanno chiarito che l’invito è rivolto a tutti i popoli, senza distinzione di genere, etnia o classe sociale. “Una Prima aliena, queer, meticcia, oltre i generi e i confini”, affermano, evidenziando l’importanza di una lotta comune contro ogni forma di oppressione e discriminazione.
Un grido di libertà
Il corteo del 7 dicembre rappresenta un grido di libertà contro le guerre e le ingiustizie. Gli organizzatori hanno invitato artisti di strada, artivisti, lavoratori e disoccupati a unirsi alla manifestazione, portando con sé ogni forma di espressione artistica. “Ci appelliamo a tutti per partecipare con ogni forma e linguaggio alla manifestazione contro ogni genocidio e guerra”, concludono, sottolineando l’urgenza di fermare la guerra ai corpi e al futuro.