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Agguato a Milano: arrestato il presunto aggressore dopo indagini approfondite

Un 31enne è stato arrestato dopo un agguato avvenuto a Milano, legato a dissidi familiari.

Arresto del presunto aggressore a Milano dopo indagini
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Il contesto dell’agguato

Il 2024 ha visto un episodio di violenza che ha scosso Milano, quando un uomo di 39 anni è stato ferito a colpi di pistola in pieno giorno. L’agguato è avvenuto in viale Marche, un’area trafficata della città, e ha suscitato preoccupazione tra i residenti. Le indagini condotte dai Carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno rivelato dettagli inquietanti riguardo al movente e alle dinamiche dell’evento. Grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e a testimonianze raccolte, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire la scena e a identificare il presunto aggressore.

Arresto e indagini

Il presunto aggressore, un 31enne di origini campane, è stato arrestato nella sua abitazione a Cinisello Balsamo. L’operazione è stata eseguita in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Milano. Le accuse a suo carico includono lesioni personali gravi e porto illegale d’arma da fuoco. Le indagini hanno rivelato che l’aggressione è avvenuta mentre la vittima si trovava in sosta con il proprio veicolo. Il cognato della vittima, ancora all’interno dell’auto, è stato colpito da diversi proiettili, causando gravi ferite. La vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Niguarda, dove è rimasta ricoverata per circa due mesi.

Il movente dell’agguato

Le indagini hanno messo in luce che il movente dell’agguato è legato a dissidi familiari e a questioni di onore. Alcuni video pubblicati su TikTok hanno fornito indizi cruciali, rivelando tensioni tra membri della famiglia dell’aggressore. Questi dissidi, che si sono protratti nel tempo, hanno portato a un’escalation di violenza culminata nell’agguato. I Carabinieri hanno anche rinvenuto tracce biologiche sulla scena, confermando il coinvolgimento diretto dell’indagato. La situazione è ulteriormente complicata da una rivendicazione avvenuta sui social, che ha messo in evidenza la gravità dei conflitti interni tra le famiglie coinvolte.

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