Il noto ex criminale milanese in una Rsa dopo 52 anni di carcere.
Argomenti trattati
Il trasferimento di Vallanzasca
Renato Vallanzasca, noto ex re della mala milanese, ha recentemente subito un trasferimento significativo dalla sua lunga detenzione. Dopo 52 anni di carcere, il giudice ha accolto la richiesta dei legali e del sostituto procuratore generale di Milano, Giuseppe De Benedetto, per il trasferimento dell’uomo in una struttura assistenziale. Vallanzasca è stato accolto nella Rsa “Opera della Provvidenza” di Sarmeola di Rubano, in provincia di Padova, dove riceverà le cure necessarie per la sua condizione di salute.
Le condizioni di salute di Vallanzasca
Le condizioni di Renato Vallanzasca si sono aggravate nel corso degli anni, rendendo evidente l’incompatibilità con la detenzione carceraria. Affetto da Alzheimer e demenza, l’ex criminale non è più autosufficiente e ha bisogno di assistenza continua. I problemi cognitivi che lo affliggono, tra cui paranoie e deliri notturni, hanno reso il carcere di Bollate un luogo inadeguato per le sue necessità. La decisione di trasferirlo in una Rsa è stata quindi considerata necessaria per garantire il suo benessere e la sua sicurezza.
Un destino segnato dalla criminalità
Vallanzasca è stato uno dei protagonisti della criminalità organizzata negli anni ’70 e ’80 in Italia. La sua vita è stata segnata da una serie di crimini violenti e da un’immagine di sfida nei confronti delle autorità. Tuttavia, il tempo e le circostanze hanno cambiato il suo destino. Oggi, l’ex re della mala si trova a dover affrontare una battaglia completamente diversa, quella contro una malattia che lo ha privato della sua autonomia. Questo cambiamento di vita rappresenta un capitolo inaspettato nella storia di un uomo che ha vissuto al limite della legge per gran parte della sua esistenza.