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Furti sui treni: la tecnica della monetina svelata

Scopri come i ladri hanno messo in atto il loro piano e come sono stati fermati.

Tecnica della monetina utilizzata nei furti sui treni
Scopri come la tecnica della monetina viene usata nei furti sui treni.

Un furto audace su un treno ad alta velocità

Il mondo dei trasporti ferroviari, purtroppo, non è immune da episodi di criminalità. Recentemente, due giovani, di 17 e 25 anni, sono stati fermati dalla polizia ferroviaria dopo aver messo in atto un furto su un treno ad alta velocità. La loro tecnica, nota come “tecnica della monetina”, ha suscitato l’attenzione delle autorità e dei viaggiatori. Ma come funziona realmente questo metodo di furto?

La tecnica della monetina: un trucco ingegnoso

La “tecnica della monetina” è un metodo di distrazione utilizzato dai ladri per rubare bagagli e oggetti di valore. In questo caso, uno dei due giovani ha fatto cadere alcune monete a terra, attirando l’attenzione della vittima e del vicino di posto. Mentre il proprietario del bagaglio si chinava per raccogliere le monete, il complice ha colto l’occasione per afferrare lo zaino e scendere dal treno prima che le porte si chiudessero. Questo episodio dimostra quanto sia facile per i ladri sfruttare momenti di distrazione per portare a termine i loro piani.

La tempestiva reazione della polizia ferroviaria

Fortunatamente, la vittima ha notato il furto e ha immediatamente allertato il personale di bordo. Grazie alla descrizione fornita, la polizia ferroviaria è riuscita a localizzare i due giovani mentre tentavano di salire su un altro treno verso Milano. La perquisizione ha rivelato la presenza del computer rubato all’interno dello zaino, permettendo agli agenti di risalire rapidamente alla vittima. Questo episodio evidenzia l’importanza della collaborazione tra viaggiatori e autorità per garantire la sicurezza sui mezzi pubblici.

Le conseguenze legali per i ladri

Dopo essere stati identificati e denunciati, i due giovani sono stati indagati per ricettazione in concorso. Il minore è stato affidato a una struttura protetta, come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia. Questo caso mette in luce non solo la bravura della polizia nel gestire situazioni di emergenza, ma anche la necessità di educare i viaggiatori a rimanere vigili e attenti durante i loro spostamenti.

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