La curva nerazzurra si esprime contro il tradimento nel mondo ultras
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Un messaggio chiaro dalla curva nerazzurra
La serata di venerdì 15 novembre ha visto la curva dell’Inter esprimere il proprio dissenso attraverso uno striscione eloquente, affisso all’esterno dello stadio di San Siro. “La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità” è il messaggio che ha catturato l’attenzione dei tifosi e dei media, firmato dal gruppo ‘Secondo anello verde’. Questo gesto non è solo una manifestazione di protesta, ma un chiaro avvertimento rivolto ad Andrea Beretta, ex leader degli ultrà interisti, che ha recentemente deciso di collaborare con la giustizia.
Le conseguenze della collaborazione con la giustizia
Beretta, attualmente in carcere per il suo coinvolgimento nell’omicidio di Antonio Bellocco, ha intrapreso un percorso di collaborazione con le autorità, rivelando dettagli sui traffici illeciti legati al tifo organizzato. Questa scelta ha scatenato un’ondata di indignazione tra i suoi ex compagni, che vedono in lui un traditore della mentalità ultras. Secondo fonti vicine alla vicenda, il pentimento di Beretta sarebbe stato dettato dalla necessità di proteggere la propria incolumità e quella della sua famiglia, un segnale di quanto possa essere pericoloso il mondo del tifo organizzato.
Un terremoto nel mondo ultras
Le rivelazioni di Beretta potrebbero avere ripercussioni devastanti nel panorama del tifo milanese. Le sue dichiarazioni potrebbero far luce su omicidi irrisolti, come quello di Vittorio Boiocchi, noto come “Zio”, e su traffici illeciti che coinvolgono i capi delle curve di Inter e Milan. La possibilità che Beretta possa fornire informazioni dettagliate su questi eventi ha già sollevato preoccupazioni tra i membri del tifo organizzato, creando un clima di tensione e incertezza. La curva dell’Inter, con il suo striscione, ha voluto ribadire la propria posizione, etichettando come “infami” coloro che decidono di tradire il codice d’onore degli ultras.