Scoperta una maxi truffa sull'Iva nel settore elettronico, coinvolti 200 indagati.
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Un’operazione imponente contro la frode fiscale
All’alba di oggi, la polizia e la guardia di finanza hanno dato il via all’operazione “Moby Dick”, un’inchiesta che ha portato all’arresto di 43 persone, di cui 34 in carcere e 9 ai domiciliari. Questa operazione, coordinata dagli uffici di Milano e Palermo della procura europea, ha messo in luce una frode carosello sull’Iva nel settore del commercio di prodotti elettronici e informatici, con un valore complessivo di fatturazioni false pari a 1,3 miliardi di euro.
Sequestri e perquisizioni in tutta Italia
Oltre 160 perquisizioni sono state effettuate in 30 province italiane, coinvolgendo abitazioni, uffici e aziende riconducibili agli indagati. Il sequestro di beni ammonta a circa 520 milioni di euro, comprendendo complessi residenziali e immobiliari in diverse località, tra cui Cefalù e Milano. L’operazione ha visto anche la collaborazione di unità cinofile specializzate nel rinvenimento di denaro contante, evidenziando la serietà della situazione.
Il meccanismo della frode carosello
La frode scoperta si basa su un sofisticato schema di frode fiscale che sfrutta il regime di non imponibilità dell’Iva per le operazioni commerciali intracomunitarie. Attraverso l’interposizione di società fittizie, note come “cartiere”, gli indagati riuscivano a vendere beni a prezzi concorrenziali, senza versare l’Iva dovuta. Questo sistema ha permesso di immettere sul mercato nazionale prodotti a prezzi stracciati, danneggiando gravemente l’economia e l’Erario.
Implicazioni internazionali e coinvolgimento della criminalità organizzata
L’indagine ha rivelato la partecipazione di esponenti della criminalità organizzata, sia siciliana che campana, che hanno contribuito a finanziare e gestire le operazioni fraudolente. La rete di società coinvolte si estende oltre i confini italiani, comprendendo aziende in Olanda, Spagna, Repubblica Ceca e altri paesi europei. Questo dimostra come la frode fiscale non sia solo un problema nazionale, ma un fenomeno che richiede una risposta coordinata a livello europeo.
Un danno ingente per l’Unione Europea
Il danno complessivo per l’Unione Europea è stimato in miliardi di euro, considerando le fatture false emesse dalle cartiere. Con 269 missing trader, 55 buffer e 28 società broker coinvolte, l’operazione Moby Dick ha messo in evidenza l’ampiezza e la complessità della frode, che ha operato indisturbata per anni. La scoperta di questa rete criminale rappresenta un passo significativo nella lotta contro le frodi fiscali e la criminalità organizzata in Europa.