Un corteo di mille persone chiede giustizia e supporto per le vittime di violenza.
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Una manifestazione significativa a Milano
Oggi pomeriggio, Milano ha visto un’importante manifestazione contro la violenza di genere, in preparazione della giornata internazionale che si celebrerà il 25 novembre. Il corteo, che ha preso il via da corso di Porta Romana, ha visto la partecipazione di circa mille persone, unite da un forte desiderio di giustizia e cambiamento. In testa al corteo, uno striscione bianco con la scritta viola: “I centri antiviolenza italiani per la libertà delle donne” ha rappresentato il cuore della protesta.
Un grido di aiuto e solidarietà
I manifestanti hanno intonato cori potenti e significativi, esprimendo la loro frustrazione e il loro dolore. Frasi come “Stuprate, maltrattate, violentate, le istituzioni dove sono state?” e “Solo un grido, urliamo forte: donne libere, non più morte” hanno risuonato tra le strade, sottolineando l’urgenza di un intervento istituzionale più incisivo. La manifestazione non è stata solo un momento di protesta, ma anche un’importante occasione di solidarietà tra le donne e le associazioni che operano nel campo della violenza di genere.
Dati allarmanti sulla violenza di genere
Secondo i dati forniti dalla Rete antiviolenza coordinata dal Comune di Milano, nel 2023 ben 2.471 donne si sono rivolte ai centri di supporto, un numero in aumento rispetto alle 2.1. La maggior parte delle donne che hanno cercato aiuto ha un’età compresa tra i 21 e i 39 anni, ma anche la fascia tra i 40 e i 60 anni mostra numeri preoccupanti. La violenza subita è prevalentemente di tipo psicologico (84% dei casi) e fisico (65%), ma non mancano anche episodi di violenza economica (oltre il 20%), sessuale (31%) e stalking (17%). Questo scenario complesso evidenzia la necessità di un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare il problema.
Il ruolo dei centri antiviolenza
I centri antiviolenza rivestono un ruolo cruciale nel supporto alle donne vittime di violenza. A Milano, la rete è composta da 14 soggetti che gestiscono 9 centri e 9 case rifugio, offrendo un supporto fondamentale a chi cerca aiuto. Tuttavia, la crescente domanda di assistenza mette in luce la necessità di maggiori risorse e attenzione da parte delle istituzioni. La manifestazione di oggi è un chiaro segnale che la società non può più rimanere indifferente di fronte a questi numeri allarmanti e che è fondamentale garantire la sicurezza e il benessere delle donne.