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Rischi e conseguenze legali per gli ultras del Milan coinvolti in inchieste

Il Tribunale del Riesame conferma la custodia cautelare per Rosiello e Bonissi, ultras coinvolti in gravi accuse.

La custodia cautelare confermata

Il Tribunale del Riesame di Milano ha deciso di mantenere in custodia cautelare Christian Rosiello e Riccardo Bonissi, due noti ultras del Milan. Questa decisione arriva in seguito a una maxi inchiesta che ha colpito le curve di Inter e Milan, portando alla luce gravi accuse di traffici illeciti e violenze. I due ultras avevano presentato ricorso, ma il giudice ha respinto la richiesta di scarcerazione, confermando la custodia per ulteriori due mesi.

Le accuse e il contesto dell’inchiesta

Rosiello e Bonissi sono coinvolti in un’inchiesta che ha messo in evidenza le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo del tifo calcistico. Le accuse nei loro confronti includono non solo traffici illeciti, ma anche episodi di violenza. Rosiello, in particolare, è noto per un episodio di aggressione avvenuto in una discoteca, dove avrebbe pestato il personal trainer Cristiano Iovino. Questo episodio è parte dell’inchiesta denominata ‘Doppia curva’, che ha portato a un’analisi approfondita delle dinamiche violente all’interno delle curve calcistiche.

Le reazioni e le conseguenze sociali

La decisione del Tribunale ha suscitato reazioni contrastanti tra i tifosi e l’opinione pubblica. Molti sostengono che la custodia cautelare sia necessaria per garantire la sicurezza e prevenire ulteriori atti di violenza. Tuttavia, ci sono anche voci critiche che mettono in discussione l’efficacia delle misure adottate e chiedono un intervento più incisivo per affrontare il problema della violenza nel calcio. La situazione attuale evidenzia la necessità di un’azione coordinata tra le forze dell’ordine, le istituzioni sportive e la società civile per combattere il fenomeno della violenza legata al tifo.

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