Alessandro Impagnatiello giudicato capace di comprendere e volere nell'omicidio di Giulia Tramontano: il verdetto della perizia psichiatrica
Milano, 16 ottobre 2024 – Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, è stato giudicato capace di comprendere e volere. Questa valutazione è stata effettuata dai periti della corte d’Assise di Milano, che aveva richiesto una perizia psichiatrica.
Perizia psichiatrica richiesta dalla corte d’Assise
Lo scorso 10 giugno, in modo inaspettato, la stessa corte, guidata dalla giudice Antonella Bertoja, aveva ordinato la perizia per l’ex barman, coinvolto nell’omicidio aggravato avvenuto il 27 maggio 2023 a Senago, un comune vicino a Milano. Gli psichiatri Pietro Ciliberti e Gabriele Rocca hanno ricevuto l’incarico, richiedendo 90 giorni per approfondire la questione, esaminando il diario clinico e svolgendo ulteriori indagini per stabilire se Impagnatiello fosse in grado di intendere e volere al momento del crimine o se la sua capacità fosse diminuita.
Verdetto: Impagnatiello era nel pieno delle sue facoltà
Oggi è arrivato il verdetto: l’imputato era nel pieno delle sue facoltà quando ha colpito Giulia Tramontano con un coltello per ben 37 volte. La perizia, alla quale ha partecipato anche il consulenti delle parti, sarà discussa in aula il 21 ottobre. I legali di Impagnatiello, Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, hanno presentato una consulenza secondo cui l’imputato manifesterebbe un “disturbo della personalità di tipo paranoide” con “tratti narcisistici”.