Una ferita mortale tra il cuore e il polmone ha portato alla morte di Manuel Mastrapasqua, trentunenne ucciso nella notte di venerdì a Rozzano. Dalle prime analisi autoptiche svolte sul suo corpo emerge che la ferita, inflitta con un solo colpo, è risultata letale. Il giovane, infatti, è deceduto per dissanguamento dopo essere stato colpito da Daniele Rezza, un diciannovenne arrestato per il tentato furto che ha preceduto l’aggressione. Rezza, armato e in preda alla frenesia, ha aggredito Manuel mentre quest’ultimo tornava a casa dopo il turno di lavoro notturno al Carrefour in via Carlo Farini a Milano.
Il presunto omicida, che ha ammesso la responsabilità, ha strappato al 31enne un paio di cuffie dal valore contenuto. Dopo la reazione di Mastrapasqua, Rezza l’ha accoltellato al torace. Sul corpo della vittima sono state riscontrate ecchimosi sotto l’occhio e al mento, ma non è chiara la causa di queste lesioni: potrebbero essere conseguenze di una colluttazione o della caduta dopo essere stato colpito. Nonostante il grave stato di Manuel, soccorso dai carabinieri intorno alle 2:58, Rezza è tornato nella sua abitazione nelle vicinanze. La mattina seguente ha raccontato quanto accaduto ai suoi genitori, anche se il padre ha dichiarato di non avergli creduto. Il sabato mattina, il 19enne ha preso un treno verso Alessandria, apparendo intenzionato a fuggire all’estero.
In Piemonte, tuttavia, la sua corsa si era interrotta poiché aveva rivelato agli agenti della Polfer di aver commesso un errore a Rozzano. Quel pomeriggio, le cuffie sottratte a Manuel furono scovate in un bidone, dove il padre del presunto colpevole le aveva gettate. “Le ho trovate danneggiate”, è stata la sua giustificazione.