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Il delitto di Rozzano solleva preoccupazioni legate alla droga e ai brutti modelli. “Le musiche dei trapper promuovono sentimenti di odio e violenza.”

Aumento dei comportamenti sbagliati tra i giovani: l'opinione di Gennaro Speria, ex detenuto e fondatore di Area 51. La musica e i modelli negativi influenzano i ragazzi di Rozzano

Gennaro Speria è fermo nella sua opinione: chi compie un reato merita di affrontare le consequenze. I comportamenti sbagliati a cui i giovani sono esposti oggi sono in aumento. “Daniele Rezza ha lasciato casa con l’intento di nuocere a qualcun altro. Chi comette un omicidio senza nemmeno conoscere la vittima ha sicuramente dei problemi, ma questo non lo esime dalla punizione,” afferma. Speria, noto come “zio Genny” all’interno di Area 51, un’organizzazione che offre sostegno a giovani in difficoltà e a ex detenuti in reinserimento sociale. Lui stesso ha vissuto l’esperienza del carcere, scontando una pena significativa. Dopo la sua uscita, ha scelto di intraprendere un nuovo cammino e non tiene le opinioni per se stesso.

Cosa stia accadendo ai giovani di Rozzano preoccupa Speria. “Non si tratta solo di questa zona, ma è un problema diffuso. La quantità di droga è allarmante e alcuni nuovi artisti musicali esaltano la violenza, creando un’atmosfera ostile verso le forze dell’ordine. Le loro canzoni trasmettono messaggi fraintesi da molti ragazzi”.

La situazione a Rozzano

Ha la sensazione che il giovane coinvolto conoscesse la sua vittima o l’abbia uccisa per motivi futili? “Vive a duecento metri da Area 51. Non penso che conoscesse Manuel. Qui ci si conosce tutti, ma è possibile che tra di loro non ci fosse mai stata occasione di incontro. Se uno esce con un coltello di 15 centimetri, è chiaro che vuole incutere timore e mostrare la sua supposta forza. Se avesse scelto un percorso diverso, magari si sarebbe trovato di fronte a qualcuno più temibile e la situazione sarebbe potuta andare diversamente”.

La dimostrazione di superiorità

A Rozzano non si avverte la presenza della malavita organizzata, non c’è una figura dominante. Qui, chi incute più timore prevale. I membri della mafia si trovano a Buccinasco e in altri comuni, dove è raro che si verifichino eventi simili.

Daniele come bullo di quartiere

“Le immagini che circolano online parlano chiaro: è uscito di casa e ha percorso il viale Lombardia, passando davanti al cinema Fellini, armato di coltello, di notte, quando non c’era nessuno. Ha incrociato Manuel, ma avrebbe potuto incontrare chiunque. Probabilmente Manuel non ha reagito con paura, e Daniele lo ha colpito per dimostrare la sua forza. Tuttavia, sarebbe difficile per lui aggredire una persona di strada”.

L’influenza dei personaggi famosi

Ritornando alla questione di Paki, dei trapper e dei personaggi famosi che parlano di Rozzano, credi che le loro dichiarazioni possano avere un impatto sui ragazzi? “Non sono certo che la musica possa realmente influenzare i giovani, ma sicuramente sarebbe positivo se i testi non trattassero più di odio. Tuttavia, quelli che causano effetti più negativi sono coloro che si comportano in modo arrogante, come Fedez, o certe serie come Gomorra, che sono state imitate da molti, soprattutto nelle aree periferiche”.

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