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Sesto, il progetto esemplare e l’idea di ridurre le aspettative

Bonifiche delle ex Falck a Sesto San Giovanni: sfida per la riqualificazione e incognite sul futuro

A Sesto San Giovanni, due governi – Renzi e Conte I – avevano definito le bonifiche delle ex Falck come un esempio da seguire per l’Italia e l’Europa. Tuttavia, oggi questa affermazione è messa in discussione da Milanosesto, l’ente che rappresenta le aziende legate alle vecchie acciaierie. Sebbene una parte dell’area sia già stata ripulita e i lavori siano iniziati, molte altre zone aspettano ancora interventi di bonifica.

Voci insistenti sul nuovo piano di risanamento

Nello scorso mese di aprile, sono emerse voci insistenti riguardo alla volontà dei privati di sviluppare un nuovo piano di risanamento, ritenuto molto più conveniente rispetto a quello precedentemente approvato per il comparto Unione. Fino ad oggi, non è stata presentata alcuna richiesta formale di modifica al ministero dell’Ambiente, l’unico ente competente per la gestione di quest’importante area abbandonata, che fa parte di un sito di interesse nazionale.

Una grande incognita per il futuro della riqualificazione

Questa situazione rappresenta una grande incognita per il futuro della riqualificazione, ancora priva di un piano strategico definitivo, e si aggiunge ai diversi problemi già presenti. Vicino al cantiere della Città della Salute e della Ricerca, che dovrebbe accogliere l’Istituto dei Tumori e il Neurologico Besta, esistono oltre 10mila metri cubi di terreno contaminato da Cesio 137. La bonifica in questo caso non era prevista per i 40mila metri quadrati destinati a parcheggi, parte dell’hotel e al mega campus del San Raffaele 2 in via Trento, sebbene l’arrivo di 5mila studenti resti da confermare. Ora la gestione della procedura è affidata alla Prefettura, poiché il cesio è considerato un rifiuto radioattivo, da smaltire seguendo precise modalità e nelle discariche appropriate.

Pochi progressi nella bonifica delle ex Falck

Dal 1996, anno dell’ultima fusione delle Falck, è stata bonificata poco più di una frazione rispetto a quasi 1,5 milioni di metri quadrati. La prima operazione, etichettata come “modello” dai ministri Gian Luca Galletti e Sergio Costa, richiese quasi otto anni per ricevere la certificazione. In questo processo furono coinvolte 115 persone tra lavoratori e ispettori, vennero utilizzati droni e torri di osservazione, e 400.000 metri cubi di materiale furono trattati, ripristinati e smaltiti. Inoltre, fu impiegato un impianto di Soil Washing, una sorta di enorme lavatrice per purificare il terreno dagli inquinanti. Le aree delle Falck rappresentano il 12,4% della superficie dei siti di interesse nazionale da bonificare in Lombardia. Tuttavia, il Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Sesto non include solo le ex acciaierie; attualmente ci sono 47 procedure di bonifica in corso (dati aggiornati a marzo 2023): 23 potenzialmente contaminati, 13 riconosciuti come contaminati, 3 non contaminati, 6 già bonificati e 2 da verificare.

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