Milano, 14 ottobre 2024 – “Ma davvero volete portarmela via? Non sono affatto sotto l’effetto dell’alcol! E ora come faccio a svolgere il mio lavoro?”. La reazione più naturale a tali domande sarebbe: potevi pensarci prima. Gli interessati comprendono da soli, dopo alcuni minuti, che attendono in auto. Si rendono conto che guidare dopo aver consumato alcol è rischioso, sia per loro che per gli altri, e le ripercussioni possono variare: amministrative nel migliore dei casi, penali in quelli più gravi. Un dato mette in luce l’evidente sottovalutazione di questo fenomeno da parte degli automobilisti: dall’inizio dell’anno, i carabinieri hanno confiscato 465 patenti. Un semplice calcolo indica che si tratta di una media di 1,6 patenti al giorno, anche se i controlli specifici non vengono effettuati tutti i giorni. Spesso questi focus avvengono durante i fine settimana, e presentano due aspetti principali: “Il primo riguarda la prevenzione, per fermare chi guida dopo aver bevuto e per mitigare anche la microcriminalità, che viene scoraggiata dalla presenza di una pattuglia così massiccia – afferma il comandante del Nucleo Radiomobile Marco D’Aleo –. Il secondo ha a che fare con l’incremento della sensazione di sicurezza tra i cittadini”.
In motorino sulla corsia dedicata
Trentaquattro minuti dopo la mezzanotte di domenica, ci troviamo nel tunnel che unisce la stazione Garibaldi a via Gioia, sotto lo skyline di Porta Nuova. Allestire un posto di controllo efficace non è semplice: i militari dispongono con cura torce, coni e segnali per formare un percorso illuminato per indirizzare i testati positivi. All’1.03, una donna di trent’anni espira: il segnale rosso è inequivocabile. Indica che il tasso di etanolo nel suo sangue supera notevolmente il limite legale di 0,50. “Dentro, dentro”, le dicono mentre entra col suo motorino nella corsia per la seconda prova. Il dispositivo elettronico riporta: 1,19 al primo tentativo, poi 1,22 dopo un quarto d’ora. “Ho bevuto solo un paio di bicchieri di vino”, dice in modo incerto, riferendosi a una festa per il nuovo lavoro del suo compagno. Purtroppo, le sue scuse non la salvano: il valore è tra 0,8 e 1,5, il che comporta una denuncia per guida in stato di ebbrezza, una multa da 800 a 3.200 euro e la sospensione della patente da sei mesi a un anno. Va meglio per un cinquantacinquenne, che trattiene a fatica un sorriso quando vede il numero 0,47, solo tre centesimi sotto la soglia per una sanzione amministrativa di 500 a 2.000 euro e un divieto di guida da tre a sei mesi; il pericolo scampato non evita che venga invitato a non bere più durante la serata.
Truffe in corso
Il traffico è incessante: i locali di corso Como si trovano a breve distanza, e viale don Sturzo è, in generale, una delle vie più affollate della città. Un neopatentato a bordo di una Zity a noleggio registra un valore sotto 0,50, mentre per lui la soglia dovrebbe essere a 0. Così, lui e altri tre abbandonano il veicolo, che nel frattempo viene preso da un altro utente in tempo reale: due ventenni, dopo un lungo tira e molla con il servizio clienti, riescono finalmente a noleggiare l’auto e se ne vanno. Anche questo accade. Inoltre, si può osservare un goffo tentativo di frode: bloccati nel traffico dietro a altre auto, il guidatore e un passeggero di una Panda grigia si scambiano i posti, convinti che nessuno se ne accorga.
Alla fine, il piano si rivelerà inutile: l’autista, sebbene con qualche irregolarità, è in regola. “Mi metto davanti”, afferma aprendo la porta. “È meglio che resti l’altro al volante”, è la risposta che lo sorprende. Durante le sei ore che si chiuderanno all’alba, c’è spazio anche per Francesca, che, dopo aver passato il checkpoint riservato ai sobri, si premura di ringraziare i militari e sottolineare di aver scritto al sindaco per chiedere maggiori controlli contro l’alcol. Non è la prima e non sarà l’ultima a riconoscere l’importanza del lavoro dei carabinieri: un paio di settimane fa, un padre aveva espresso apprezzamento dicendo: “L’avete salvata”, dopo aver ricevuto una chiamata dalla figlia che aveva livelli di alcol cinque volte sopra il limite. Nel frattempo, i controlli continuano e coinvolgono anche tassisti e ncc (che seguono un percorso chiaro), oltre all’autista di un autobus sostitutivo di Atm, che inizialmente si sorprende e poi si assicura il via libera riempiendo i polmoni d’aria.
Il giocatore di basket professionista
Alle 2:30, compare un cestista professionista con un tasso alcolico di 0,94; poco dopo, alle 2:42, scende a 0,92. Necessario un altro stop e una chiamata alla fidanzata per ritirare l’auto, poiché l’unica alternativa sarebbe stata la rimozione forzata. Alle 4:08, un giovane alla guida di una Puma registra un valore di 1,11; la sua compagna si offre di prendere il suo posto, ma il semaforo giallo (nel mezzo del verde e del rosso) sconsiglia qualsiasi cambio. Alle 4:14, si verifica la situazione più critica: un ventenne ignora il segnale di fermo e accelera, rischiando di investire i militari presenti. Tre di loro tentano di fermarlo, ma lui continua a procedere, attraversando il semaforo rosso all’incrocio di Gioia. Inizia l’inseguimento, che termina dopo poche centinaia di metri: la Polo nera viene finalmente fermata in fondo a viale della Liberazione. Il ragazzo torna indietro e dichiara: “Non avevo idea che dovessi fermarmi…”. Tuttavia, successivamente rivela il vero motivo della sua fuga: “Non voglio fare l’alcoltest”. Risultato finale: tasso alcolico automaticamente fissato a 1,5 e denuncia, inclusa quella per resistenza. È l’ultimo episodio emozionante della notte.