×

Un giovane di 19 anni è accusato dell’omicidio di Manuel Mastrapasqua, avvenuto per motivi legati a un paio di cuffie. L’individuo ha dichiarato: “Ho commesso un grande errore.”

Un giovane di 19 anni arrestato per l'omicidio di Manuel Mastrapasqua a Rozzano: un tragico delitto per un paio di cuffie da dieci euro

Un giovane di diciannove anni, che presto compirà venti, è coinvolto nell’omicidio di Manuel Mastrapasqua avvenuto a Rozzano. Il ragazzo, Daniele R., ha ammesso di aver commesso l’atto delittuoso per motivi futili: il furto di un paio di cuffie dal valore di poco più di dieci euro.

Ha un passato di piccoli crimini, comprese accuse di furto e rapina, e lavora in un supermercato, proprio come la sua vittima. I suoi genitori vivono una vita ordinaria; il padre è impiegato in un supermercato, mentre la madre lavora in un negozio in centro a Milano. Sabato pomeriggio, Daniele è stato fermato dai carabinieri durante un normale controllo, ma dopo un iniziale rilascio è ritornato spontaneamente per rivelare la sua colpevolezza, dicendo: “Ho fatto una cazzata a Rozzano”. In seguito, è stato arrestato e portato in caserma per ulteriori indagini.

Indagini e arresto

I carabinieri del gruppo investigativo, sotto la direzione di Antonio Coppola e Fabio Rufino, erano riusciti a restringere il campo delle indagini attorno a lui. Cruciali sono state le riprese di alcune telecamere situate in viale Campania a Rozzano, non lontano dalla residenza del sospetto omicida, che nella notte in cui è avvenuto il delitto avevano immortalato un ragazzo vagare per strada con un coltello in mano. Indossava una tuta nera e un cappuccio bianco, ed è riapparso alle 2.56 in viale Romagna, a pochi passi dal luogo in cui meno di due minuti dopo è stato rinvenuto senza vita Manuel, di ritorno a casa dopo il suo turno al Carrefour di via Farini.

La sequenza dei fatti

La sequenza dei fatti rispetto alla rapina tragicamente conclusasi è ormai ben definita, come conferma la testimonianza di alcuni presenti, scomparsi successivamente. Daniele R. avrebbe tentato di sottrarre le cuffie al 31enne e, all’atto della reazione da parte della vittima, lo avrebbe colpito al torace, uccidendolo praticamente sul colpo. Subito dopo, nuovamente immortalato dalle telecamere, il presunto aggressore sarebbe tornato a casa per riposare, prima di partire il giorno seguente per il Piemonte, pur restando in dubbio la sua destinazione finale. Quando gli inquirenti, coordinati dall’aggiunto Bruna Albertini e dal pm Letizia Mocciaro, sono tornati nel pomeriggio di sabato nell’appartamento, hanno dovuto affrontare la scarsa disponibilità iniziale dei genitori.

Ulteriori indizi

Secondo le indagini, è possibile che il giovane di 19 anni abbia rivelato alla madre o al padre gli eventi accaduti. I pantaloni che portava la sera del delitto sono stati rinvenuti puliti, mentre le cuffie della vittima sono state ritrovate in un cestino a circa dieci minuti a piedi dall’abitazione del ragazzo. I carabinieri nutrono il sospetto che non sia stato lui a disfarsene. Tuttavia, la lama utilizzata per assassinare Manuel resta ancora mancante.

Leggi anche