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Una ragazza di 17 anni, sotto pressione materna, si confida con i medici in lacrime riguardo all’aborto. La madre ora è sotto inchiesta

Una giovane minorenne lotta per il diritto di tenere il suo bambino nonostante l'opposizione della madre e le conseguenze legali che questa potrebbe affrontare. Una storia di coraggio, supporto familiare e la ricerca della propria autonomia

Una ragazza diciassettenne, innamorata del suo fidanzato della stessa età, si trova di fronte alla decisione di portare avanti una gravidanza non pianificata. Tuttavia, la sua madre è contraria all’idea di diventare nonna e non intende affrontare le responsabilità economiche legate a un nipote, dato che la ragazza non ha ancora terminato gli studi. Di conseguenza, la madre la porta in un ospedale nei pressi di Milano per interrompere la gravidanza. Giunta lì, la giovane firma per l’aborto programmato nel mese di novembre, ma in un momento di fragilità rivela ai medici, in lacrime, il desiderio di diventare madre, dicendo di sentirsi costretta dalla madre. La situazione è così grave che la Procura deve intervenire, ponderando il desiderio della ragazza di tenere il bambino e l’opposizione della madre.

Intervento della Procura

A questo punto, il giudice per i minorenni è stato chiamato a nominare un curatore speciale che possa assistere la ragazza nelle sue scelte. Intanto, la madre potrebbe affrontare serie conseguenze legali, in quanto è attualmente sotto inchiesta per violenza privata e per aver tentato di interrompere una gravidanza senza consenso. Un possibile fattore a favore della giovane potrebbe essere il fatto che compirà diciotto anni il 13 dicembre, mentre l’interruzione è programmata per il 18 novembre. Una volta raggiunta la maggiore età, non avrà più bisogno di nessuna tutela e potrà prendere decisioni autonomamente riguardo la sua vita e quella del bambino.

Epilogo positivo

La Procura ha condiviso la storia di una ragazza minorenne che ha intrapreso un percorso difficile ma con un epilogo positivo. Nonostante la sua età, la giovane ha dovuto firmare un modulo di consenso per l’intervento abortivo, ma i medici hanno notato in lei un senso di incertezza. Vedendola in preda alle emozioni, i dottori l’hanno incoraggiata a riflettere sulla decisione che stava per prendere; in quel frangente, la ragazza ha manifestato chiaramente l’intenzione di non procedere con l’aborto. Il suo fidanzato l’ha accompagnata in ospedale, desideroso di sostenerla, e anche lui desidera che il bambino venga alla luce. A fare da supporto alla giovane coppia sono anche i genitori del futuro padre e i nonni della ragazza.

Situazione legale

Al contrario, la madre della giovane è sotto indagine per violazione dell’articolo 610 del codice penale, che punisce chi costringe qualcuno a compiere atti contro la propria volontà. Durante la permanenza in ospedale, ci sono stati attimi di alta tensione, inclusa una discussione accesa tra madre e figlia, culminata in spintoni. La donna, con un passato criminale e il marito in carcere, avrebbe urlato alla figlia di “non rovinarsi la vita”. Nonostante l’intervento dei carabinieri allertati dai medici, la ragazza ha deciso di non sporgere denuncia contro la madre, ma le sue parole sono state registrate e verificate. La 17enne ha rivelato che il legame con la madre era deteriorato e si era trasformato in qualcosa di tumultuoso dopo la scoperta della sua gravidanza.

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