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San Carlo Acutis è stato un giovane di 15 anni, conosciuto come il patrono di Internet, che ha perso la vita a causa di una leucemia

La vita straordinaria di Carlo Acutis: una storia di fede, sacrificio e speranza che continua ad ispirare il mondo digitale

Destinato a un destino tragico. Una dichiarazione rara, soprattutto da un quindicenne che, con un sorriso, accoglie l’annuncio che quella che sembrava una semplice influenza è in realtà una leucemia senza speranza. Carlo Acutis, attualmente conosciuto come San Carlo Acutis, il ‘patrono di internet’, ha vissuto una vita straordinaria.

La sua vita ebbe inizio a Londra il 3 maggio 1991, con papà Andrea e mamma Antonia. Il nome Carlo gli è stato dato in onore del nonno paterno, un imprenditore e ex proprietario della Vittoria Assicurazioni. Sin da piccolo, però, era chiaro che il suo futuro non sarebbe stato legato al mondo del business.

Dopo i primi anni nella capitale britannica, la famiglia Acutis si trasferisce a Milano, a causa del lavoro del padre. È qui, sotto l’iconica Madonnina, che Carlo comincia a esplorare la sua fede. Le suore Marcelline e successivamente l’Istituto Leone XIII gli offrirono un’educazione religiosa che lui integrava con una significativa vita spirituale. La sua adesione alla fede cattolica andava ben oltre la consuetudine; era il motore della sua vita. Già a sette anni ricevette la sua prima comunione, dimostrando una forte attrazione verso la spiritualità.

Pur essendo un ragazzo del nuovo millennio, con la passione per l’informatica e i videogiochi, Carlo non trascurava mai la sua vocazione di servizio verso gli altri. Partecipava attivamente a iniziative di volontariato, sia presso la mensa dei Cappuccini che con le suore di Maria Teresa. La sua passione per la creazione di siti web non era solo un hobby, ma un modo per promuovere la fede cattolica, segnando il suo posto come innovatore nell’uso delle tecnologie digitali al servizio della Chiesa.

Dietro l’entusiasmo per il mondo digitale e l’attenzione verso gli altri, Carlo manifestava una profonda maturità. Quando all’età di 15 anni fu colpito da una leucemia aggressiva, la sua risposta fu eccezionale. Consapevole che la fine fosse vicina, decise di offrire le sue sofferenze per il Papa e la Chiesa. Trascorse solo tre giorni prima di morire, il 12 ottobre 2006, ma il suo passaggio ha lasciato un’impronta luminosa attraverso numerosi racconti e testimonianze.

Anche dopo la sua scomparsa, Carlo continuò a influenzare profondamente le vite altrui. Sua madre narra di sogni e visioni che hanno portato a realizzazioni straordinarie, inclusa la nascita dei suoi due fratelli gemelli nel 2010. La sua figura ha mantenuto un potere ispiratore per migliaia di persone, con lettere e richieste di preghiera che affluiscono da tutto il globo.

Riconoscimenti e miracoli

Nel 2018 Carlo è stato dichiarato venerabile e successivamente beatificato nel 2020, grazie al riconoscimento di un miracolo associato alla sua intercessione: la guarigione di un bambino brasiliano affetto da una grave malformazione congenita del pancreas. Nel maggio 2024, il secondo miracolo, ovvero la recupero di una ragazza costaricana dopo un intervento d’emergenza per un trauma cranico, ha aperto la strada alla sua canonizzazione. Nonostante la giovane età, Carlo ha vissuto una vita carica di esperienza e fede, tanto da essere considerato da molti un possibile patrono di Internet, un esempio di come la tecnologia possa essere impiegata per il bene e la spiritualità.

Attualmente, le sue spoglie si trovano nel Santuario della Spogliazione ad Assisi, mentre alcune reliquie, tra cui il suo cuore, sono preservate con cura in diversi luoghi di culto. Questi elementi rappresentano un segno concreto di una esistenza che rimane luminosa, motivando le nuove generazioni a scoprire la fede attraverso le piccole azioni quotidiane.

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