Il problema degli studenti fuori sede a Milano: costi degli affitti e residenze insufficienti. Incontri tra sindaco e rettori per trovare soluzioni
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Milano, 11 ottobre 2024 – È in atto uno sforzo crescente per affrontare il persistente problema degli studenti fuori sede in cerca di sistemazione. Oggi, venerdì 11 ottobre, si è tenuto un incontro di circa due ore a Palazzo Marino tra il sindaco Giuseppe Sala e i rettori delle università milanesi, incentrato sul tema dell’elevato costo degli affitti e delle residenze disponibili per gli studenti, che provengono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero in numero sempre maggiore. “Siamo davvero soddisfatti del colloquio di oggi, che rappresenta un primo passo verso un incontro più ampio”, ha dichiarato Marina Brambilla, rettrice dell’Università Statale, al termine del summit. “Con il sindaco discuteremo di varie proposte e stiamo progettando insieme al Comune un accordo che traduca in azione i risultati di questo incontro, cioè una cooperazione con gli otto atenei”. Anche Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico, ha ribadito la volontà di continuare il dialogo. “Ci vorrà tempo, a breve non si troveranno soluzioni, ma abbiamo delle idee in fase di sviluppo”.
La questione delle spese
La questione centrale da risolvere sarà senza dubbio quella riguardante le spese. “L’attrattività di Milano resta alta e, come Università Statale, abbiamo notato un incremento delle iscrizioni. Pertanto, è essenziale fornire risposte adeguate”, ha sottolineato Brambilla. Prima dell’incontro, si era svolto un flashmob davanti a Palazzo Marino, dove striscioni e una tenda simboleggiavano la protesta contro i costi degli affitti. “Vogliamo studentati pubblici e gratuiti”, era scritto su uno dei cartelli del movimento Cambiare rotta, che è terminato prima dell’arrivo dei rettori.
La fusione tra pubblico e privato
Gli studenti hanno esposto le loro perplessità riguardo la fusione tra pubblico e privato, evidenziando come questo fenomeno porti alla creazione di “student hotel” con costi paragonabili a quelli del mercato, risultando dunque eccessivi. Attualmente, il costo medio per una camera è di 720 euro mensili, a fronte di 92mila richieste di alloggio disponibili rispetto a soli 14.540 posti letto. Questo scenario ha lasciato circa 75.460 universitari senza un luogo dove vivere. La crescente domanda di abitazioni ha spinto le aziende private a costruire residenze per studenti anche nei dintorni delle città.
Progetti privati e pubblici
A Sesto San Giovanni, sono in fase di progettazione nove strutture in grado di ospitare circa 10mila giovani. Il 15 ottobre, la Regione parteciperà alla cerimonia di avvio dei lavori nelle aree Falck di Sesto, dove sorgerà un campus progettato da Hines, con 550 stanze destinate a 700 studenti, contraddistinto dal marchio Aparto. Questo rappresenta il primo progetto privato nelle ex acciaierie, chiuse dal 1996, e il terzo in ordine di apertura dopo i progetti pubblici del polo sanitario e della nuova stazione progettata da Renzo Piano. Sempre oggi, è stata inaugurata a Varese la Residenza Insubria City per gli studenti dell’Università dell’Insubria, un edificio di sette piani con un’area complessiva di 3.235 metri quadrati. L’università ha acquisito l’ex hotel City di via Medaglie d’Oro per circa 4 milioni di euro, di cui 2,6 vengono dal finanziamento del Miur tramite un bando Pnrr. Attualmente, la Residenza Insubria City mette a disposizione 65 posti letto, che si andranno ad aggiungere ai 96 disponibili per gli studenti del Collegio Cattaneo e verranno completati con il Campus Diffuso a Biumo Inferiore.
“L’università di oggi non si limita più a fornire un semplice insegnamento, ma integra l’esistenza dello studente nella sua routine quotidiana, includendo anche il collegio come parte di questo progetto. In questo contesto, lo studente è sempre protagonista”, ha osservato il rettore Angelo Tagliabue.