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Sopravvissuto a un pericolo mortale a Novate, ha raccontato: “Maksim mi ha avvertito: non metterti mai più piede in quella casa.”

La notte fatale: Olga lotta per la sicurezza dei suoi figli e la ricerca di una nuova vita

Maksim ha ripreso la parola. “Mi ha subito chiesto come stavo e perché il uomo che ho scelto ha provato a togliergli la vita. Ha affermato di non voler più tornare in quella casa.”

La narrazione di Olga

La narrazione di Olga si concentra sulla notte di sabato. “È tutto così surreale, mi sono accorta di quanto possano mutare le circostanze da un momento all’altro. È davvero complesso affrontare tutto questo e continuo a rivolgermi a Dio per la sicurezza di mio figlio. Sabato sera è scoppiata una discussione tra me e il mio compagno che, dopo aver alzato la voce, ha alzato le mani. L’altro mio figlio, che ha 15 anni, ha notato cosa stava accadendo ed è scappato fuori per cercare il fratello maggiore, Maksim. Festa in corso per i suoi 18 anni, compiuti il primo ottobre, era in macchina con alcuni amici. Spaventato, è tornato a casa con loro, dopo che avevano ricevuto una chiamata, ed è salito nell’appartamento per capire la situazione. Anche la nostra bambina di sei anni si era svegliata. Maksim ha cercato di difendermi. Ma la situazione è rapidamente degenerata, i ragazzi sono scesi nel cortile e il mio compagno ha sparato un colpo a Maksim, per poi colpirlo in testa. Non avevo idea avesse un’arma, è stato un vero shock”.

La relazione con quest’uomo

Olga era in relazione con quest’uomo e sua madre da circa dodici anni. Tre anni fa l’arrivo dei suoi due figli dall’Ucraina. “Sua madre se n’è andata e siamo rimasti io, lui, nostra figlia e i miei due bambini. Non gradiva questa situazione. Non andava sempre d’accordo con i miei ragazzi, ma non avremmo mai immaginato potesse accadere un evento così drammatico. Mi fidavo di lui. Ora i miei figli non vogliono più stare in quella casa”.

Nella mente di Olga affiorano ancora i ricordi di quella notte. “Adesso devo trovare una nuova abitazione, e non posso rimandare,” prosegue. Anche la questione lavorativa la preoccupa. In questi giorni, la donna trascorre molto tempo in ospedale accanto al figlio malato, temendo di non riuscire a sostenere la famiglia con il suo impiego part-time. Diverse organizzazioni locali si stanno attivando per offrirle assistenza alimentare e per avviare una raccolta fondi. Nel frattempo, sua madre è arrivata per prendersi cura dei due ragazzi più giovani. “Non riesco a capire come sia potuto accadere tutto ciò. Ha tentato di fare del male a mio figlio e mi sembra che il mondo mi sia crollato addosso.”

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