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Motivi del crescente indebitamento tra i milanesi e l’aumento dei casi di insolvenza

Sovraindebitamento a Milano: un'analisi della crisi finanziaria che affligge la popolazione lombarda e le imprese, con un aumento del 78% delle richieste di aiuto nel 2023. La necessità di promuovere il recupero e rafforzare l'educazione finanziaria

Milano, 9 ottobre 2024 – Alcune persone si sono ritrovate a dover affrontare una situazione finanziaria difficile, con un reddito di 2.000 euro al mese e spese mensili di 1.800 euro, ritrovandosi così in una situazione di sovraindebitamento. In molte circostanze, il problema è emerso a seguito di prestiti richiesti per ristrutturare abitazioni, per coprire le spese sanitarie di familiari gravemente malati. La situazione si è aggravata ulteriormente a causa di eventi come la perdita del lavoro o una separazione, trasformando la vita quotidiana in un vero e proprio incubo e rendendo difficile il mantenimento di un equilibrio finanziario.

Valutazioni dell’organizzazione Legge3.it

Secondo le valutazioni fornite dall’organizzazione Legge3.it, il cui nome deriva dalla legge nota come “salva suicidi” introdotta nel 2012, si stima che fino al 15% della popolazione lombarda affronti problemi di sovraindebitamento. Un’analisi dell’ultimo rapporto dell’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata della Camera arbitrale di Milano mostra un incremento costante delle persone che cercano supporto per uscirne, rispetto al numero di imprese in difficoltà. Nel 2023, il numero di consumatori che si sono avvicinati all’organismo è aumentato del 78% rispetto all’anno precedente. Analizzando i dati dei primi nove mesi del 2024, si evidenzia che il 61% delle richieste proviene da consumatori, mentre il 39% concerne imprese, ex imprenditori e ditte individuali, con la Città metropolitana di Milano in prima linea per quanto riguarda il fenomeno. Le richieste degli imprenditori sono calate del 27%, mentre non si osserva una diminuzione delle richieste da parte dei cittadini. Dal 2017 ad oggi, sono state presentate in totale 1.524 domande di aiuto, con un tempo medio di 543 giorni per la conclusione delle pratiche. Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale, sottolinea l’importanza di “promuovere il recupero dell’impresa e supportare il consumatore a rialzarsi”. Questi dati rappresentano solo una parte della realtà, dato che si riferiscono esclusivamente ai casi che sono stati inoltrati all’organismo.

Le motivazioni

“Si tratta di un problema sociale arrivato a livelli comparabili a quelli dei Paesi anglosassoni,” afferma Stefano Pillitteri, avvocato con un’esperienza di 26 anni. Il sovraindebitamento frequentemente ha origine da motivi banali, aggravato dall’estrema facilità con cui vengono concessi prestiti. La legge “salva suicidi”, pur essendo migliorabile, rappresenta un passo positivo. È necessario attuare campagne informative e di prevenzione, oltre a rafforzare l’educazione finanziaria. Anche un potenziamento del personale nei Tribunali risulterebbe utile per accorciare i tempi di attesa, poiché un segmento della società è in una situazione critica. Tra i casi trattati dall’avvocato, c’è quello di un commerciante sopraffatto dai debiti per sostenere le spese delle cure del figlio affetto da leucemia. I debiti possono portare a depressioni o a comportamenti autolesionisti, oltre a generare violenza domestica. Presso la Fondazione San Bernardino, che collabora con le Caritas lombarde, sono state assistite 4.773 persone con difficoltà economiche e 479 di queste hanno ricevuto supporto attraverso interventi di garanzia o aiuti diretti.

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