La crisi occidentale: un futuro incerto tra divisione, declino e la sfida della Cina
Osservatori di rilievo sono unanimi nell’indicare che la crisi occidentale potrebbe essere irreversibile. L’unità europea, minacciata dal regime nazista, fu salvaguardata dal supporto statunitense. Grazie alla sua capacità di deterrenza, anche in ambito tecnologico, l’America emerse come una grande potenza in un contesto democratico. Tuttavia, il Vecchio Continente, che ha perso la sua predominanza militare per favorire un vasto mercato, ha visto svanire l’idea di una politica unica, malgrado le visioni di statisti lungimiranti e politici idealisti, con risultati lontani dalla realtà. La situazione è oggi caratterizzata da una maggiore divisione e da un’economia segnata da un’ombra di incertezza, mentre il mondo pareva inarrestabile dopo eventi catastrofici.
Declino dell’Europa e avanzata della Cina
Le due nazioni che hanno guidato l’agenda, la Francia sul piano politico e la Germania sul fronte industriale, sembrano ora avviate verso un declino. Intanto, la Cina, con la sua eredità confuciana, sta avanzando e guadagnando terreno. La cultura della famiglia e un regime centralizzato, all’insegna dell’educazione e della dottrina, caratterizzano il gigante asiatico, che si trova ora in competizione con gli Stati Uniti per la leadership mondiale. Pur essendo due potenze contrapposte politicamente, entrambe presentano un forte senso di identità patriottica, un aspetto che sembra mancare all’Europa, una volta culla di civiltà dalle origini giudaico-cristiane. L’autoritarismo di facciata permea Paesi dove il voto è spesso poco trasparente, trasformandosi in una farsa. Se l’Europa desidera evitare di diventare un oggetto fragile, dovrebbe considerare la “trappola di Tucidide”, concetto risalente al V secolo a.C.
Preparazione militare e cooperazione europea
È fondamentale riconoscere le tensioni che possono sorgere nella ricerca di un potere amplificato e agire di conseguenza. La protezione dei confini e il sostegno alla democrazia devono necessariamente implicare una preparazione militare. Altrimenti, senza un’adeguata cooperazione tra le forze armate europee, i risultati potrebbero essere disastrosi.