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Un murale realizzato dai bambini della Fondazione Libellula è stato presentato a Milano, portando con sé il messaggio che la diversità rappresenta il fulcro della libertà

Milano, 3 ottobre 2024 – È un messaggio significativo quello che si è diffuso: “La diversità rappresenta l’essenza della libertà”. Tuttavia, il lavoro svolto dietro le quinte è ancor più rilevante. Recentemente si è svolta l’inaugurazione di un murale che celebra l’arte dell’inclusione, a conclusione del Progetto SEED, promosso da Fondazione Libellula insieme a molte realtà locali e con il supporto del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo. Il progetto ha coinvolto oltre 300 bambini, più di 200 famiglie e più di 100 donne che hanno partecipato a programmi di inserimento professionale e di empowerment. Il 25 settembre, presso lo Spazio Libellula di Milano, si è tenuto l’evento “L’arte dell’inclusione”, coordinato dalla Fondazione Libellula, segnando il termine del progetto SEED – Sviluppo Educazione Empowerment contro le Discriminazioni, finalizzato a sostenere una cultura di convivenza rispettosa delle differenze. Durante l’evento, si sono tenuti degli interventi che hanno messo in luce il legame tra arte, inclusione, empowerment e comunità. Questi interventi sono stati organizzati da Elisabetta Roncati di ArtNomadeMilan, autrice di “Arte Queer”, Maria Giulia Voltini di innovActionCult, Angelo Caruso di CityArt e Marzia Scuderi di Fondazione Libellula. Successivamente, è stato svelato il murale “La diversità rappresenta l’essenza della libertà”, creato insieme ai bambini dello Spazio Libellula in collaborazione con CityArt. Durante l’evento erano presenti Lamberto Bertolè, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Elena Lattuda, Delegata del Comune alle Pari opportunità, e Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari opportunità e diritti civili del Comune di Milano, che hanno discusso i principali aspetti del progetto SEED.

Grazie al supporto del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, è stato avviato un progetto che ha coinvolto diverse organizzazioni, tra cui Centro PENC, Fondazione Nazionale Assistenti Sociali-FNAS, innovActionCult-iAC, Mestieri Lombardia, Associazione CityArt, Stimulus, Arci Nazionale e CIG Arci-Gay Milano. Questo intervento sottolinea l’importanza di iniziative collaborative per affrontare la discriminazione e favorire un ambiente più inclusivo. Debora Moretti, fondatrice e presidente della Fondazione Libellula, ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti con il Progetto SEED, evidenziando come l’obiettivo sia stato quello di sviluppare una coscienza collettiva che valorizzi le diversità, in modo da prevenire e combattere qualsiasi forma di ingiustizia sociale, promuovendo i valori della gentilezza e del rispetto reciproco. In un periodo in cui le tensioni a livello globale intensificano l’isolamento e la sfiducia, iniziative come SEED sono cruciali per ripristinare il tessuto sociale, generando luoghi di dialogo e supporto, dove ciascuno può sentirsi accolto e apprezzato. Il progetto ha realizzato varie attività per far emergere situazioni di violenza, mitigare l’isolamento delle vittime di discriminazione e sostenere l’autonomia delle donne. Ha anche messo l’accento sulla promozione di un’educazione al rispetto e sulla genitorialità positiva, assistendo le nuove generazioni nel combattere gli stereotipi e la violenza di genere. Le attività sono state indirizzate non solo agli individui, ma anche alle famiglie e alla rete del Municipio 2 di Milano.

Il progetto SEED ha avuto un impatto significativo su una vasta gamma di beneficiari, includendo oltre 300 bambini e bambine, più di 200 famiglie, e oltre 100 donne coinvolte in programmi di inserimento lavorativo e empowerment. Inoltre, circa 30 uomini hanno partecipato a iniziative di empowerment, e più di 50 volontari dei Circoli Arci di Milano e dintorni sono stati attivamente coinvolti. Grazie a iniziative come lo sportello di ascolto e orientamento, servizi di sostegno psicologico e laboratori di socializzazione, SEED ha creato ambienti sicuri per chi ha subito violenza o discriminazione.

Il programma “Rinasheta” ha focalizzato il suo supporto sull’inserimento occupazionale e sull’indipendenza economica delle donne, mentre EmpowerSEED ha organizzato laboratori per promuovere l’empowerment, inclusa la partecipazione della comunità LGBTQIA+. Per le famiglie sono stati sviluppati laboratori dedicati alla genitorialità e al sostegno durante la gravidanza, insieme a gruppi di mutuo aiuto per favorire la condivisione delle esperienze genitoriali.

Inoltre, attività di potenziamento educativo e laboratori pratici per i giovani hanno incoraggiato una valutazione critica riguardo agli stereotipi e alla violenza di genere. Il progetto ha anche offerto opportunità formative per assistenti sociali e operatori del settore, rafforzando reti di prevenzione e accoglienza per le vittime. Infine, EmpowerMEN ha creato uno spazio per la riflessione maschile, promuovendo la condivisione delle esperienze individuali e contribuendo alla decostruzione degli stereotipi di genere.

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